Franco Broccoli è stato comandante della polizia locale di Castel San Pietro Terme dal 1957 al 2000. Una figura storica, molto stimato e conosciuto.
Avrebbe compiuto 91 anni. Era nato l’8 giugno 1933 a Castel San Pietro, dove ha sempre vissuto.
E nel suo comune Franco Broccoli era entrato in servizio, ventenne, fra quelle che allora si chiamavano Guardie comunali, sotto la guida dell’allora comandante Metri.
Pochi anni dopo, il 28 ottobre del 1957, Broccoli era divenuto Comandante.
Aveva prestato servizio con ben cinque sindaci ed era andato in pensione l’8 giugno 2000, all’età di 65 anni, lasciando il testimone al comandante Stefano Bolognesi.
Il funerale civico si terrà sabato 11 maggio dalle 9 alle 11 in piazza XX Settembre, alla presenza del sindaco e dell’amministrazione comunale. Accompagnerà la cerimonia la musica del Corpo bandistico di Castel San Pietro Terme. La camera ardente sarà allestita nel portone centrale del palazzo comunale con il picchetto d’onore a cura della polizia locale.
Il ricordo del comandante Leonardo Marocchi
«È il mio comandante: sono entrato in servizio con lui nel 1997 ed è un grande onore per me aver raggiunto il suo stesso grado. Mi ha trasmesso i valori e le basi su cui ancora oggi si fonda la polizia locale di Castel San Pietro Terme, e oltre che un comandante è stato anche un amico. Era molto stimato per la serietà, la severità e il rigore che esigeva nel rispetto delle regole e dell’organizzazione. Ancora oggi, parlando fra di noi in servizio nella polizia locale castellana, spesso lo portiamo ad esempio. Era riuscito a dare valore a un servizio che a quei tempi non aveva grande considerazione presso la cittadinanza. Aveva creato un gruppo molto efficiente e rispettato che negli anni ’70-80 era chiamato “I sette vigili d’oro”. Anche dopo la pensione era rimasto molto attivo e fino a 10 anni fa lo si vedeva spesso in tuta da ginnastica che faceva allenamento per le vie di Castello. Tantissimi castellani lo ricordano bene e proprio per questo è stato deciso di fare il funerale di sabato. L’abbiamo organizzato come l’avrebbe voluto lui, ne avevamo parlato tante volte. Ci vedevamo spesso per prendere un caffè e fare due chiacchiere. Anche negli ultimi anni mi telefonava per chiedermi come andavano le cose e mi dava preziosi consigli. È sempre rimasto il mio comandante, comandante per sempre».