In festa/ Per due giorni Brisighella torna medioevale tra giullari, musici, danzatrici, armigeri e mercanti

Per due giorni e una notte, l’1 e 2 giugno, Brisighella torna al Medioevo grazie alla rievocazione della Battaglia di Pieve Thò, che nel 1425 vide sfidarsi i Fiorentini e i Manfredi di Faenza, alleati del duca di Milano Filippo Maria Visconti.

Un salto indietro nel tempo tra giullari, musici, danzatrici, mercanti, tornei cortesi e spaccati di vita medioevale. Il tutto accompagnato dalla cucina medioevale della osteria con pietanze d’altri tempi.

Dopo l’annullamento dell’edizione dello scorso anno dovuto all’alluvione, Brisighella Medioevale 1413 si è rialzata e mette in campo: 8 compagnie di rievocazione storica, 8 didattiche medioevali, 4 gruppi musicali, 2 compagnie teatrali, 2 saltimbanchi e giullari/maghi, una compagnia di ballo storico, 20 mercanti medioevali.

La manifestazione è organizzata dall’Associazione feste medievali di Brisighella, in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Pro loco di Brisighella, Contea Brasichellae et Vallis Hamoniae, Tamburi medioevali di Brisighella, Compagnia Sancti Ruffilli.

Per il programma completo clicca qui

Sarà in funzione la navetta gratuita con la stazione ferroviaria e i parcheggi.

Informazioni: festemedioevalibrisighella2020@gmail.com  iat.brisighella@racine.ra.it   tel. 0546 81166

Il teatro della rievocazione storica della Battaglia di Pieve Thò sarà il percorso tra la rocca Manfrediana e la torre dell’orologio.

Correva l’anno 1425, dicevamo, quando, l’1 di febbraio nei pressi della Pieve in Ottavo, si combatte un’aspra battaglia tra i Fiorentini e i Manfredi di Faenza, alleati del Duca di Milano Filippo Maria Visconti, il cui desiderio di espansione in Romagna, infatti, si scontrava con la politica di Firenze, che mal tollerava una vicinanza tanto pericolosa. Per frenare il progetto di conquista del duca, i Fiorentini decisero di colpire Faenza e, assoldando due celebri condottieri capitano generale Nicolò Piccinino ed il conte Oddo, figlio di Braccio da Montone, armarono un esercito da inviare contro la città manfreda attraverso la Valle del Lamone. Reggeva in quel momento Faenza il giovane Guido Antonio Manfredi, che consapevole del pericolo incombente, aveva disposto dei presidi nei punti strategici e preparato i valligiani al combattimento. Era gente “fortissima e armigera”, come descrive Machiavelli, e anche se male armata ed inferiore di numero, quando si giunse allo scontro ebbe la meglio. Tutte le campane della valle suonarono a festa e tutte le luminarie della valle si accesero per tutta la notte.

La battaglia è raffigurata in un affresco del pittore Adriano Baldini (Brisighella, palazzo comunale Ufficio del sindaco) datato 1870 circa.

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