Per i problemi di salute urgenti ma non gravi a Faenza in via Golfieri adesso c’è il Cau

Attivo sette giorni su sette, per 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20.

Al Cau (Centro di assistenza urgenza), entrato in funzione in questi giorni a Faenza nei locali di via Golfieri 9 (ex Medicina legale), i cittadini potranno rivolgersi direttamente per problemi di salute urgenti ma non gravi.

I Cau sono destinati alla gestione delle urgenze sanitarie a bassa complessità clinico assistenziale garantiscono, oltre alle prestazioni erogate dalla Continuità assistenziale (guardia medica), prestazioni non complesse attualmente erogate nei Pronto soccorso (codici bianchi e verdi).

Ogni turno sarà coperto a regime da un medico e un infermiere.

Ma cosa possono fare per me i Cau?

  • visita medica
  • certificazioni
  • trattamento farmacologico al bisogno
  • prescrizione di terapia per patologie di nuova insorgenza o terapie essenziali
  • procedure chirurgiche minori (per esempio suture e medicazioni)
  • prelievo per indagini di laboratorio
  • esami radiologici, ecografie
  • osservazione post-trattamento
  • attivazione di percorsi/prestazioni a completamento dell’iter diagnostico

I Cau operano a integrazione con i medici e pediatri di famiglia e sono progettati per dare risposte in caso di problemi di salute urgenti ma non gravi.

La visita e alcuni accertamenti diagnostici sono gratuiti per tutti i cittadini residenti o assistiti della Regione, mentre per tutti gli altri la visita avrà un costo di 20 euro da corrispondere al medico, a fronte di relativa ricevuta. Le ulteriori prestazioni specialistiche prescritte dal medico del Cau sono a carico del paziente con relativo ticket, se dovuto, in base alle esenzioni possedute.

Come funziona l’accesso al Cau?

Il paziente che accede al Cau verrà accolto da personale infermieristico formato che procederà alla valutazione del bisogno sanitario. Applicherà i protocolli in uso per l’identificazione del problema principale, avvisando contestualmente il medico nel caso in cui la rilevazione dei parametri risultasse anomalo e nel caso in cui il paziente presenti dolore toracico, dispnea, forte dolore addominale, cefalea intensa inusuale, disturbo neurologico acuto.

In questi casi l’infermiere o il medico del Cau contatteranno la centrale operativa 118 per il trasporto in emergenza del paziente.

I Cau della Romagna

Il Cau di Faenza è il terzo Centro di assistenza urgenza presente in provincia di Ravenna, dopo quelli di Cervia e di Ravenna. Dalla prossima settimana sarà operativo anche il nuovo Cau a Lugo.

Salgono così a 13 i nuovi Centri di assistenza e urgenza a oggi sul territorio romagnolo (Cervia, Ravenna, Faenza, Cesenatico, Mercato Saraceno, San Piero in Bagno, Cesena, Santa Sofia, Cattolica, Santarcangelo, Novafeltria, Rimini e Bellaria). L’obiettivo di Ausl Romagna è arrivare all’apertura di 21 Cau su tutto il territorio romagnolo entro il 2025.

La dichiarazione del direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori:

«Non ci sono ricette, ma un ospedale senza servizi territoriali e viceversa un territorio senza ospedale non sono in grado di rispondere ai bisogni di salute della nostra popolazione. Questo è lo spirito, che ha accompagnato la nascita dei Cau. Quando diciamo che molti degli accessi ai Ps sono inappropriati, bisogna chiedersi il perché. Questo progetto può rappresentare una prima risposta, ma è solo continuando a perseguire lo sviluppo e l’integrazione fra i servizi e fra i vari pezzi del sistema e i professionisti che vi operano, che si possono trovare le risposte più adeguate».

La dichiarazione del sindaco Massimo Isola:

«Abbiamo realizzato un progetto che solo la nostra Regione poteva mettere in campo. Anche con questa importante tappa raggiunta, stiamo cercando di dare risposte concrete ai bisogni di salute dei nostri cittadini. Non ci innamoriamo delle proposte che mettiamo in campo e abbiamo l’umiltà di non rappresentarci come portatori di un modello. Ma sappiamo anche che questa tappa rappresenta una risposta concreta ai bisogni di salute dei nostri cittadini, anche a fronte delle criticità, ben note, dei Pronto soccorso sul territorio nazionale. Solo con il coinvolgimento di tutti, istituzioni, ospedale, territorio, medici di Medicina generale, si possono creare le condizioni, e l’inaugurazione di oggi, ne è una importante testimonianza».

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