Il welfare aziendale della TeaPak ha un forte impatto sociale

La TeaPak di Imola è l’unica azienda in Italia “campione nel welfare” ad avere ricevuto la menzione speciale “Impatto sociale”.

Ma che significato ha questo riconoscimento?

Innanzitutto vuol dire che per il quarto anno consecutivo l’azienda che in via Bicocca confeziona tè e tisane (noi ne abbiamo parlato in maniera approfondita QUI) ha ricevuto il massimo rating nel report Welfare Index PMI, primo indice di valutazione del welfare aziendale delle piccole e medie imprese italiane. Un’iniziativa promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del consiglio dei ministri e con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio.

Le aziende premiate con il Welfare Champion quest’anno sono state 142.

Tra quelle 142, non poche, solo una però è stata insignita del Premio speciale Comitato guida, per la menzione “Impatto sociale”.

Va bene, quindi?

Quindi, come spesso accade, anche in questo caso il valore del premio sta nella motivazione per cui viene assegnato: «Per aver realizzato un forte impatto sociale grazie all’ampiezza, alla profondità e all’efficacia delle iniziative di welfare messe in atto, porgendo particolare attenzione agli effetti che queste ultime hanno avuto sui soggetti e sulla comunità che ruotano attorno all’ecosistema aziendale».

Alcune delle misure di welfare aziendali sono facili da elencare: rimborso delle spese mediche, delle rette scolastiche dei figli, dei campi estivi, pacchetti benessere, voucher, più una serie di servizi work life balance, tra cui la possibilità di recapito pacchi in azienda e una convenzione con una autofficina/carrozzeria/lavaggio che consente di lasciare l’auto nel parcheggio aziendale e ritrovarla  già aggiustata/pulita (questo un servizio a carico del dipendente).

Ma il welfare alla TeaPak va oltre una piattaforma di servizi di welfare, e qui, forse, in queste azioni, sta il riconoscimento all’impatto sociale dell’azienda.

Qualche esempio concreto

Ne citiamo solo due:

  • l’attività dei “Doing Good Ambassador” interni all’azienda, da cui sono nate delle collaborazioni a vantaggio dell’Istituto oncologico romagnolo, dell’Associazione No sprechi, la raccolta viveri in occasione della colletta del Banco alimentare, la partecipazione alla Race for the cure, le raccolte solidali di indumenti e prodotti alimentari che vengono fatte due volte l’anno.
  • la giornata di lavoro pagata da dedicare ad attività di volontariato che l’azienda offre ai dipendenti; promossa per la prima volta nel 2021, questa iniziativa ha visto aumentare ogni anno la partecipazione del reparto produttivo e del personale degli uffici fino a raggiungere il 17 maggio scorso circa il 90% delle adesioni. In quella occasione le associazioni del territorio che hanno accolto i “TeaPakies” per l’intera giornata sono state: No Sprechi OdV, Rifugio del cane Enpa di Faenza, il Banco alimentare dell’Emilia-Romagna, Cuberdon, la Croce Rossa e altri.

Un seme che va coltivato

Il seme è stato messo nel terreno anni fa. Da quel seme è nata una pianta che continua ad essere alimentata e a crescere. E, si spera, a riprodursi il più possibile nell’ambiente attorno.

Il welfare aziendale si diffonde: dal 2016, anno in cui si svolse la prima edizione del Welfare Index PMI, al 2024 sono triplicate le aziende partecipanti. Un numero di premiati che aumenta costantemente in quanto il welfare diventa una leva strategica fondamentale. Perché le imprese che hanno una cultura welfare gestiscono meglio anche il loro business, oltre che la produttività e  l’operatività.

Le dichiarazioni

Andrea Costa, co-founder e ceo di TeaPak:

«Ottenere per la quarta volta il massimo rating 5W è un grande orgoglio per noi, soprattutto vista la crescita di Pmi partecipanti. Ciò dimostra l’impegno che mettiamo costantemente per migliorare il benessere delle nostre persone, ma anche della comunità. Diverse sono le iniziative messe in atto nel nostro pacchetto welfare e tra le più varie, è importante ricordare il ruolo sociale che abbiamo. Conoscere e accompagnare i bisogni dei dipendenti è un’attenzione in più che denota una chiara e precisa volontà di dare al lavoro una dimensione più ampia. Il welfare aziendale e di comunità sono già integrati nelle nostre strategie di gestione, ma possiamo rafforzare queste leve al fine di incrementare ulteriormente il livello di benessere delle persone, consolidare il legame col territorio e aumentare così il valore condiviso generato dalle performance aziendali».

Mirella Di Girolamo, Sr director people & finance:

«Non un traguardo, ma un nuovo punto di partenza per migliorarci sempre. Siamo estremamente fieri di questo riconoscimento che riflette il nostro impegno per il benessere e la soddisfazione dei dipendenti e il relativo impatto anche sulla comunità».

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