A Lugo è allarme piromane.
E non si tratta dei soliti giornali che alimentano la preoccupazione in cerca di un titolo sensazionalistico. Questa volta la preoccupazione è tangibile e l’allarme è reale.
All’ennesimo episodio, il quarto in meno di due settimane, avvenuto le notte scorsa, tra il 18 e il 19 giugno, è infatti la sindaca neoeletta nel Comune romagnolo a parlare di come in paese ci sia apprensione.
In una delle sue primissime dichiarazioni pubbliche dopo l’elezione dell’8 e 9 giugno scorso, la sindaca Elena Zannoni ha fatto sapere di avere immediatamente sentito il prefetto «per condividere la preoccupazione che il reiterarsi degli episodi di piromania sta giustamente diffondendo».
Di nuovo delle auto date alle fiamme e di nuovo nella zona di Lugo Est.
Il primo episodio è avvenuto tra il 5 e il 6 giugno in piazzale Tiziano e ha mandato in fumo quattro auto in sosta. I pompieri arrivarono dopo essere stati allertati intorno all’1 di notte ed ebbero il loro da fare per spegnere le fiamme. In quell’occasione si pensò ad un incendio accidentale, causato da chissà cosa, forse u n corto circuito in una delle auto.
Ma la ravvicinata sequenza tra il secondo incendio, nella notte tra il 7 e l’8 giugno (sempre quattro auto distrutte, in via Giaccari), e il terzo la notte seguente (due vetture in via Macello Vecchio), avevano fatto capire che di accidentale non c’era proprio niente.
A quel punto erano più pochi dubbi rimasti sul fatto che si trattasse di episodi dolosi, intenzionali. Le piste aperte però erano due e conducevano, una alla criminalità (regolamento di conti? intimidazione? tentativo di estorsione?), mentre l’altra pista portava alla mano di uno o più piromani.
Dopo il rogo che la notte scorsa ha nuovamente colpito e distrutto una automobile parcheggiata in piazzale Tiziano (nella foto), le indagini si concentrano sulla seconda ipotesi, il gesto di un piromane.
Come spiegato dalla sindaca Zannoni, «riteniamo che non si tratti di episodi di criminalità organizzata ma del gesto folle di un singolo piromane, non per questo meno grave. Riponiamo assoluta fiducia nelle forze dell’ordine che sono al lavoro per fermarlo al più presto e invitiamo anche i cittadini che abbiano visto o sentito qualcosa, a segnalarlo in supporto alle indagini».
Le indagini sono condotte dai carabinieri, che nei giorni scorsi hanno tratteggiato un profilo del possibile piromane attingendo anche dalle banche dati delle forze dell’ordine.
Come chi l’ha preceduta fino a pochi giorni fa, l’ex sindaco Davide Ranalli, anche la prima cittadina in carica ha chiesto un giro di vite al prefetto di Ravenna Castrese De Rosa.
Riferendo come «il prefetto ha garantito che rafforzerà ulteriormente il presidio del territorio e i dispositivi già in atto, e ha riferito di aver fatto immediatamente inserire la questione all’ordine del giorno del prossimo Tavolo per l’ordine e la sicurezza della Provincia di Ravenna, massimo organo di coordinamento e controllo del territorio a cui partecipano tutte le forze dell’ordine, che si terrà in settimana».
A breve potrebbero quindi esserci sviluppi.