In teoria, nel fiume Santerno come in tutte le acque interne dell’Emilia-Romagna non si potrebbe fare il bagno. Nella pratica, ed è sufficiente salire lungo la strada Montanara o lungo gli altri corsi d’acqua che scendono dalle nostre colline per rendersene conto: sono migliaia le persone che soprattutto nel fine settimana il bagno nelle acque dei fiumi lo fanno eccome.
Balneabilità prevista solo nella Riviera
Secondo la legislazione nazionale, la competenza sull’individuazione delle acque di balneazione è delle regioni. L’Emilia -Romagna affida all’Arpa, l’agenzia regionale di prevenzione ambientale, il compito di svolgere le analisi di controllo delle acque che figurano nella lista delle località di balneazione. Così avviene infatti per le acque della riviera adriatica, sottoposte ad un puntuale e costante monitoraggio secondo una rete che dal confine veneto a quello con le Marche comprende il controllo in 98 località costiere. Spetta sempre alla Regione la “rimozione delle cause di inquinamento” e il miglioramento dello stato delle acque di balneazione.
Nella lista della Regione Emilia-Romagna però non sono comprese le acque interne, per cui nessuno dei laghi e nessuno dei fiumi presenti su suolo regionale è incluso nella lista e di conseguenza, a differenza di altre regioni italiane, non risulta ufficialmente adatto alla balneazione.
Ma c’è il turismo legato al fiume!
I fiumi sono però di fatto luoghi in cui la balneazione svolge un ruolo importante. Attorno e lungo le strade che portano alle località in cui abitualmente ci si immerge sono nate e prosperano chioschi, bar, ristoranti, campeggi e attività commerciali legate al fiume. Una fetta rilevante del turismo di queste località (si pensi solo al Comune di Castel del Rio sul fiume Santerno) ruota attorno all’accesso alle acque fluviali, ai bagni estivi. I fiumi sono “il mare vicino a casa”.
Proprio questo afflusso, oramai consolidato, porta i Comuni a doversi occupare dello stato delle acque per tutelare la salute dei bagnanti. Un compito che svolgono attraverso l’affidamento dei campionamenti e dei controlli all’Ausl di Imola. A seguito dei controlli è infatti possibile che compaiano dei cartelli che vietano la balneazione, ma si stratta di operazioni spot, legate allo stato puntuale degli inquinanti presenti nelle acque.
L’associazione per il Santerno balneabile..
Un gruppo di giovani di Imola e dintorni ha dato vita all’Associazione Santerno Balneabile, con un ambizioso obiettivo: rendere il fiume Santerno balneabile. Questa iniziativa, come si legge in un comunicato che spiega le intenzioni dell’associazione, «non solo mira a migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma anche a valorizzare un’importante risorsa naturale del nostro territorio».
Le analisi fatte negli anni dall’Ausl e da associazioni come Geol@b dicono che la qualità dell’acqua del Santerno in vari tratti della Vallata rientra nei valori che consentono la balneazione, in particolare a Castel del Rio, dove questa è sempre stata molto “praticata”. La situazione è diversa più a valle e a Imola, dove la qualità dell’acqua è peggiore. E dove per migliorarla occorrerebbe quindi agire in particolare sugli scarichi delle fogne, le vere inquinatrici dei corsi d’acqua.
Il riconoscimento di balneabilità del Santerno porterebbe certo a una valorizzazione del territorio che già vanta la presenza della Vena del Gesso, patrimonio Unesco, percorsi di trekking, spazi per il cicloturismo e molto altro che con il ripristino della Ciclovia otterrebbero una ulteriore valorizzazione dal riconoscimento della balneabilità.
..fino a Imola
Ma l’effetto andrebbe al di là della Vallata, dove la gente il bagno lo fa già e a mancare è l’ufficialità. Perché il passo successivo da compiere è agire per migliorare lo stato delle acque «nei tratti sempre più a valle, per raggiungere infine la balneabilità anche nella città di Imola».
«La riscoperta di un luogo di ritrovo e relax per tutte le età migliorerebbe la qualità della vita e offrirebbe una soluzione accessibile per contrastare il sempre maggiore caldo estivo.. Una maggiore cura dell’ambiente fluviale migliorerebbe lo stato ecologico e promuoverebbe una connessione più stretta tra la comunità e la natura».
Il presidente dell’Associazione Santerno Balneabile, Fabio Ehrenhofer, è convinto che «migliorare lo stato delle acque è un percorso lungo ma non impossibile, come dimostrano le tante esperienze positive di altre grandi città europee come Zurigo, Monaco di Baviera e Vienna, dove i fiumi urbani sono tornati balneabili dopo anni di inquinamento grazie a interventi di miglioramento del sistema fognario. Anche Parigi sta riducendo l’inquinamento nella Senna in vista delle Olimpiadi, e in Italia il lago superiore di Mantova è tornato balneabile dopo oltre quarant’anni.. Negli anni ’60 a Imola si faceva il bagno nel fiume, e noi sogniamo che presto sarà nuovamente possibile».
Dopo avere raccolto documentazione e dati, l’associazione riferisce di avere avviato «un dialogo molto proficuo con le varie amministrazioni locali coinvolte, confidando che questo possa proseguire».
L’associazione ha poi creato un sito web www.santernobalneabile.it un indirizzo mail (info@santernobalneabile.it) e una presenza social media sotto il nome di Santerno Balneabile, dove raccogliere informazioni e supporto all’iniziativa.