C’è un ristorante che in fatto di produttori locali non lo batte nessuno

A Castel San Pietro c’è un ristorante che alle spalle ha un hotel, un centro benessere con piscina e, attraversando la strada, c’è uno stabilimento termale con acque dalle proprietà benefiche conosciute fin dal medioevo.

In tavola portano piatti come questo tonno nostrano appena scottato con zucchine e melanzane speziate e cipolla in agrodolce:

..e come questa parmigiana di melanzane, due delle portate del menù estivo intitolato “La bella estate”, con cui si va alla scoperta di un territorio di confine, quello fra Emilia e Romagna, fatto di sapori autentici e dello “star bene” in ogni sua forma. (QUI trovi il menù)

La cucina del ristorante dell’Anusca Palace Hotel, il Gastarea Bistrot nel viale delle Terme, è affidata allo chef di origini bielorusse Dmitri Galuzin. Che, come capita spesso, e non solo in cucina, guardando la tradizione con occhi nuovi riesce a dare sfumature sorprendenti e originali a sapori e prodotti propri di questo territorio tra Emilia a Romagna, dove la gastronomia, “il mangiare bene”, ha un ruolo di primaria importanza.

Ma la vera sfida, se si vuole, è trovare un altro ristorante con una lista così ricca di produttori locali e di qualità:

  • Il pane con lievito madre e farine del territorio è prodotto da Francesco Bonfiglioli e dallo staff di Madrè di Castel San Pietro.
  • Gli oli extra vergine di oliva Presìdi Slow Food degli olivi secolari sono prodotti da Gianluca Tumidei della Tenuta Pennita di Terra del Sole e dai fratelli Claudio e Giovanni Fraternali Grilli di Montegridolfo.
  • Alcune delle paste fresche sono realizzate da Botteghe e Mestieri di Faenza che occupa ragazzi e ragazze con diverse problematiche in progetti di reinserimento lavorativo.
  • Gli spaghetti “Senatore Cappelli” sono realizzati da grano coltivato dall’Azienda Caccianemici di Sasso Marconi.
  • Gli ortaggi di stagione sono coltivati dall’Azienda Agricola Ca’ di Viazadur di Faenza.
  • Lo Scalogno di Romagna è coltivato dall’Azienda Agricola Zaccarini di Riolo Terme.
  • Il pescato dell’Adriatico è fornito da Ecopesce di Cesenatico.
  • Lo Squacquerone Dop è prodotto dal Caseificio Comellini di Castel San Pietro Terme.
  • I salumi sono prodotti dal Prosciuttificio Zuarina di Langhirano e dalle Officine Gastronomiche Spadoni di Brisighella.
  • Le carni di filiera suina italiana sono fornite dalla Clai di Imola.
  • Funghi e cacciagione sono forniti da Appennino Food di Savigno.
  • Le birre artigianali sono prodotte da Pierpaolo e Alice del Birrificio Claterna di Castel San Pietro Terme.
  • I mieli provengono dall’Apicoltura Martelli di Toscanella di Dozza e dall’apicoltore Massimo Maccarelli di Castel San Pietro Terme.
  • Il Riso del Delta del Po, varietà Carnaroli, è coltivato dall’Azienda Agricola Zangirolami di Tresigallo (Fe).
  • L’Alchermes “Folletto” è prodotto dalla Farmacia Baiona Semenza di Voltana.
  • I Savoiardi di Castel San Pietro Terme sono prodotti nel laboratorio artigianale di Giuseppe Pedini a Castel Guelfo.
  • Gli aceti sono prodotti dall’Acetaia San Giacomo di Novellara (Re).

La carta dei vini è un viaggio che comincia dall’Emilia-Romagna, con una quarantina di etichette regionali (e anche in questo caso si potrebbe ripetere la sfida), attraverso i vitigni autoctoni e gli artigiani che li interpretano nelle diverse sottozone. 

E se il tasso alcolico supera i limiti consentiti (non provateci neppure a resistere, in questo caso la sfida è veramente impossibile!) viene offerto uno sconto per le camere disponibili all’Anusca Palace Hotel. Per ripartire dopo un sonno e una colazione ristoratori.

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