Al Tecnopolo di Faenza ricerca e formazione si incontrano all’insegna dei materiali compositi

La Regione Emilia-Romagna ha approvato il progetto che trasformerà il Tecnopolo faentino dal punto di vista energetico e degli spazi. Questo consentirà di ospitare i laboratori per il progetto C-Hub, gestiti dal Centro interdipartimentale per la ricerca industriale dell’Università di Bologna (settori della meccanica avanzata e dei materiali, settore dei materiali compositi e del manufacturing avanzato per la sostenibilità).

All’interno del Parco scientifico e tecnologico Torricelli, oltre alla ricerca, è prevista un’area dedicata alla formazione, con particolare attenzione alla preparazione di figure tecniche operative nel settore compositi e ceramici, Ifts e Its. Si tratta dei i due indirizzi didattici nei quali si formano i giovani sulla progettazione e la produzione dei materiali compositi, quali ad esempio quelli legati al carbonio. In questo modo saranno nella loro sede naturale, il Tecnopolo manfredo, a stretto contatto con il mondo della ricerca e dell’impresa.

Il nuovo corso post-diploma Its Maker

Presso il Tecnopolo di Faenza a ottobre verrà inoltre attivato un corso Its biennale di specializzazione in Progettazione tecnologica avanzata per Tecnico disegnatore programmatore Cad-Cam. Si tratta di una figura professionale che si occupa di disegnare, progettare, industrializzare prodotti o macchinari. Il corso promosso da Its Maker è finanziato dalla Regione ed è il frutto di una condivisione di strategie volta a rispondere ai bisogni formativi del territorio, tra amministrazione comunale, aziende e università. Per Informazioni: 335.5432544 e sedefaenza@itsmarker.it  

Il progetto di riqualificazione

Alla riqualificazione e al riassetto del Tecnopolo faentino di via Granarolo sono destinate risorse per 1 milione e 348 mila euro, nella gran parte dalla Regione con un co-finanziamento del Comune  di Faenza di 269 mila euro.

L’intervento prevede la riqualificazione e la ridistribuzione degli spazi interni già esistenti anche dal punto di vista energetico. Tutto questo sarà a beneficio degli enti che in quell’area opereranno: Romagna Tech, Ciri Mam, Dipartimento di Chimica Industriale con il Corso di laurea di Chimica dei materiali e il neonato C-Hub, raggruppamento di imprese ed enti di ricerca per lo sviluppo dei materiali compositi e ceramici.

Il progetto è stato candidato al Bando per il potenziamento infrastrutturale dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna, promosso dalla Regione Emilia Romagna. Il Comune di Faenza ha partecipato al bando in partenariato con l’Università di Bologna e Cifla – Fondazione Flaminia, soggetto gestore del Tecnopolo di Ravenna.

L’intervento di riqualificazione del Tecnopolo di Faenza è un tassello importante per la realizzazione della Strategia di specializzazione intelligente della Regione Emilia-Romagna, che punta a rafforzare la competitività del sistema produttivo regionale attraverso la promozione della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico.

La dichiarazione del vice sindaco Andrea Fabbri:

«Questo è un altro risultato davvero importante per il nostro territorio e la sua competitività. Il potenziamento e la riqualificazione del Tecnopolo ci permetterà di essere più attrattivi per nuove imprese e ricercatori, creando opportunità di lavoro, di sviluppo e di didattica, soprattutto nel campo dei materiali compositi per la nostra città. L’approvazione del progetto dimostra la fiducia che la Regione ripone nel nostro Tecnopolo». 

La dichiarazione del direttore del Dipartimento di chimica industriale “Toso Montanari”, Loris Giorgini:

«Siamo particolarmente lieti dell’accordo siglato recentemente con il Comune di Faenza che rappresenta un importante passo avanti per lo sviluppo e valorizzazione della sede faentina del Tecnopolo di Ravenna. È il segno del riconoscimento del lavoro svolto dall’università sul territorio faentino. Ringrazio inoltre l’amministrazione comunale per gli importanti investimenti volti a potenziare sia la ricerca che la didattica in questi spazi che diventeranno polo attrattivo, in collaborazione con gli altri enti di ricerca del territorio come Cnr e Enea, sia per gli studenti che per le aziende impegnate nella produzione dei materiali compositi, uno degli indirizzi, in questo momento storico di transizione dei materiali per la transizione energetica e la sostenibilità, di maggior interesse e sviluppo con enormi potenzialità sul fronte della produzione industriale».  

La dichiarazione della consigliera regionale Manuela Rontini:

«Promuovere la ricerca è l’unica garanzia per stare al passo coi tempi in un mondo tecnologicamente sempre più avanzato. Consapevoli di questo, la Regione Emilia-Romagna ha sempre investito importanti risorse per la crescita dei tecnopoli con l’obiettivo di supportare le imprese dei territori ad essere sempre più competitive nel panorama delle regioni più sviluppate d’Europa e del mondo. La riqualificazione del tecnopolo di Faenza premia la capacità di istituzioni, università e imprese di lavorare in sinergia e consentirà di far progredire ulteriormente gli ambiti specialistici su cui Faenza è all’avanguardia, a partire dal progetto C-Hub che riunisce le singole realtà di ricerca e di impresa che operano nel mondo del carbonio e dei materiali avanzati. Si tratta davvero di una grandissima opportunità per consolidare il ruolo della Romagna Faentina come protagonista della ricerca per lo sviluppo di processi produttivi innovativi che guardano al futuro».

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