È vietato lavorare nei cantieri edili e nei campi dalle 12.30 alle 16!

Stop al lavoro nei cantieri edili, in agricoltura, serre e vivai nelle ore più calde della giornata, dalle 12.30 alle 16.

A prevederlo è l’ordinanza regionale approvata nei giorni scorsi dalla Regione Emilia-Romagna proprio per fare fronte alla ondata di calore che sta investendo il territorio.

L’ordinanza resterà in vigore fino al 31 agosto e prevede il divieto di lavorare in questi settori in corrispondenza delle fasce orarie di caldo estremo, quando il rischio per la salute è “alto”.

A definire il livello di previsione del rischio saranno le mappe nazionali dell’Inail (clicca QUI) Nel caso in cui le mappe indichino un livello di rischio “alto”, come previsto almeno fino a venerdì 2 agosto, scatterà il divieto.

Per i datori di lavoro resta comunque l’obbligo di adozione di ogni misura organizzativa idonea e necessaria a salvaguardare i livelli minimi delle prestazioni dei servizi pubblici essenziali.

La mancata osservanza dei divieti indicati dall’ordinanza comporterà le sanzioni previste per legge (art. 650 c.p.), se il fatto non costituisce più grave reato.

L’ordinanza è pubblicata sul sito della Regione Emilia-Romagna (clicca QUI).

La dichiarazione della presidente della Regione facente funzioni, Irene Priolo:

«Tutto il nostro territorio è interessato da un’eccezionale ondata di caldo, caratterizzato da temperature elevate e da un alto tasso di umidità. Condizioni, queste, che rendono rischioso lo svolgimento di tutta una serie di attività, svolte prevalentemente in ambiente esterno, e che rendono non più rinviabile l’adozione di misure di protezione. Tutelare i lavoratori- ha concluso la presidente- per noi resta una priorità».

La dichiarazione degli assessori Vincenzo Colla (Lavoro) e Alessio Mammi (Agricoltura) dopo l’incontro con i sindacati e le associazioni di categoria, con cui sono stati condivisi i contenuti dell’ordinanza:

«Sappiamo che in regione molte aziende si sono già attivate per trovare soluzioni adeguate- hanno puntualizzato gli assessori-, ma serviva un atto in grado di garantire omogeneità delle misure sul territorio regionale e piena tutela dei lavoratori. Gli aspetti fondamentali sono la flessibilità in entrata e in uscita dal luogo di lavoro, la rimodulazione degli orari, prevista peraltro dalla contrattazione, e se necessario è previsto il ricorso anche gli ammortizzatori. Abbiamo sempre mostrato serietà e responsabilità; serve dare risposte di qualità nei settori più esposti, e quindi i cantieri, l’agricoltura e il florovivaismo. L’Emilia-Romagna è la Food Valley d’Italia e lo deve essere anche per la qualità del lavoro e per il valore sociale e di comunità che i nostri prodotti agricoli e agroalimentari garantiscono al territorio e alle persone. Ancora una volta si registra la grande disponibilità delle associazioni imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali per un’assunzione di responsabilità in una discussione preventiva, nello spirito del Patto per il Lavoro e per il Clima».

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