Faenza/ Il Comune ha acquistato dalla Diocesi la chiesa di San Maglorio. Sarà gestita dal Mic

Il Comune di Faenza ha acquistato dalla Diocesi la chiesa di San Maglorio, gioiello architettonico della città situato sul retro del Museo delle Ceramiche, insieme al quale costitutiva un unico complesso.

La chiesa sarà gestita dalla Fondazione Mic che la utilizzerà sia per ospitare nuove mostre temporanee, ampliando la sua offerta culturale e attrattiva, ma anche in un’ottica di riposizionamento di spazi interni, per l’ampliamento della collezione permanente.

L’atto di compravendita è stato formalizzato martedì 30 luglio davanti al notaio.

L’amministrazione comunale ha fatto ricorso all’articolo 60 del Codice della Cultura e del Paesaggio, secondo cui gli enti pubblici possono intervenire per salvaguardare beni immobili di grande valore storico e culturale, garantendone la fruizione da parte di tutti.

La chiesa di San Maglorio rappresenta un importante elemento dell’identità storica e culturale di Faenza. È di origini duecentesche, ma si presenta oggi con una maestosa architettura quattrocentesca e interni risalenti al XVII e XVIII secolo, con sporadici interventi successivi.

Il legame più forte della chiesa di San Maglorio con la storia di Faenza è la lapide sepolcrale pavimentale che chiude la tomba di Cassandra Pavoni, amante di Galeotto Manfredi, signore di Faenza che, per la ragion di stato, sposò Francesca della famiglia Bentivoglio di Bologna. Cassandra entrò quindi nel monastero di San Maglorio (1480) con il nome di suor Benedetta e qui morì (1513). Il suo sepolcro è vuoto, ma resta ancora la bellissima lapide terragna cinquecentesca con l’emblema della famiglia Pavoni di Ferrara.

La dichiarazione del sindaco Massimo Isola:

«Di fronte alla possibilità di acquisire un bene così prezioso per la nostra storia e identità come la chiesa di San Maglorio abbiamo deciso di esercitare il nostro diritto di prelazione. Questo ci consentirà di restituire alla città un luogo simbolo, integrandolo nel complesso architettonico che già ospita il Museo Internazionale delle Ceramiche. L’operazione portata a termine ci permetterà ora di consegnare a Faenza la chiesa di San Maglorio ricostruendo l’unicum architettonico del complesso religioso che sin dal medioevo univa l’antico monastero che oggi ospita il Mic, una grande opportunità per tutta la città. Allo stesso tempo riconsegneremo al mondo del Palio e a quello delle rievocazioni storiche uno spazio simbolo, legato alla figura di Cassandra Pavoni e alla storia della famiglia dei Manfredi, che potrà essere utilizzato anche dal mondo rionale.. Siamo convinti che questa operazione rappresenti un investimento importante per il futuro di Faenza, consentendo di valorizzare un bene unico e di rafforzare il legame tra la comunità e il suo patrimonio storico».

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