È stato istituito con delibera della Regione Emilia-Romagna il Tavolo interistituzionale per il progetto di quadruplicamento della linea ferroviaria Bologna – Castel Bolognese.
Oltre all’assessorato regionale ai Trasporti, ne fanno parte Città Metropolitana di Bologna, la Provincia di Ravenna, i Comuni interessati dal tracciato, cioè Bologna, San Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia, Castel San Pietro Terme, Dozza, Imola, Castel Bolognese, Solarolo, Bagnara di Romagna, Faenza e Cotignola, e la società Rete ferroviaria italiana (Rfi), oltre al responsabile del dibattito pubblico.
Il Tavolo era già stato annunciato, accompagnato dalla richiesta di allungare i tempi, con la conclusione del procedimento di dibattito pubblico da spostare di 90 giorni, dal principio di settembre a dicembre.
In una dichiarazione il sindaco di Imola Marco Panieri ha manifestato tutta la preoccupazione emersa in questi mesi in relazione ai possibili tracciati della nuova linea, che sarà dedicata, lo ricordiamo, all’Alta velocità e al trasporto delle merci, e ha promesso massima trasparenza.
Panieri ribadisce l’importanza di un’opera ritenuta strategica e assicura la massima sintonia con gli altri enti coinvolti e con gli stakeholder del territorio.
La preoccupazione però resta forte e diffusa. Per gli inevitabili effetti che avrà, qualunque soluzione venga alfine adottata, far transitare una linea ferroviaria dentro la città. Ma anche per come si è arrivati a fare i conti improvvisamente con un’opera dall’impatto notevolissimo, che invece avrebbe richiesto più tempo per essere meditata e valutata attentamente.
Per queste ragioni di confusione e apprensione Panieri rinnova l’appello «ad evitare di diffondere qualsiasi notizia o informazioni parziali o fuorvianti su questo tema che possa generare preoccupazione nelle persone».
Poi, venendo alla questione più calda, l’attraversamento della città, definisce «in via di esclusione», l’ipotesi in affiancamento alla linea ferroviaria storica oggi esistente, proprio per le demolizioni e gli impatti che questo avrebbe su abitazioni e attività. Mentre la soluzione ottimale sarebbe il passaggio in galleria. Per questa ragione, scrive il sindaco, «abbiamo chiesto l’approfondimento esatto, sia tecnico e sia ingegneristico, di ogni ipotesi di percorso sul tavolo, comprese, appunto quelle con galleria o tramite talpa (che inizialmente erano state escluse), al fine di ottenere un quadro quanto più chiaro e completo possibile».
La differenza, in soldoni, tra galleria e talpa? Nel primo caso si scava il fossato, si fortifica il buco e si ricopre; una soluzione adottabile ad esempio se si decidesse di far passare la nuova linea a ridosso della quarta corsia dell’autostrada. Nel secondo caso la galleria è un tunnel scavato ad una maggiore profondità proprio da una escavatrice che lavora come una talpa; in questo caso la linea potrebbe anche attraversare la città, passandoci sotto.