Sono partiti in treno dalla stazione di Imola, destinazione San Vito Dei Normanni (Brindisi). Hanno tra i 15 e i 28 anni, vivono nei 10 comuni del circondario imolese e sono le ragazze e i ragazzi che partecipano al campo di “E!State Liberi” 2024.
Fino all’11 agosto sono impegnati come volontari presso la Cooperativa sociale “Qualcosa di diverso”, in un bene confiscato alla mafia locale. La cooperativa, multiculturale e intergenerazionale e si occupa di favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e di promuovere progetti di sviluppo locale. Dal 2017 sta trasformando 50 ettari di terre confiscate alla criminalità organizzata in un’azienda agricola, ecologica e sociale capace di generare lavoro, benessere per la comunità e miglioramento dell’ecosistema.
Le volontarie e i volontari saranno coinvolti nelle attività di riutilizzo del bene confiscato, di promozione sociale e culturale e di valorizzazione della memoria delle vittime innocenti delle mafie realizzate dalla rete di associazioni ed enti che animano il territorio.
Il campo è promosso e sostenuto grazie al contributo del Nuovo Circondario imolese con il coordinamento di Libera Bologna e del presidio di Libera del Circondario Imolese.
I ragazzi partecipano a questa esperienza con la sola quota di partecipazione di 20 euro. Il progetto si avvale della collaborazione della cooperativa sociale Officina Immaginata, che fornisce l’accompagnamento educativo. In totale sono 20 i ragazzi/e che partecipano al campo, con due educatori di Officina Immaginata.
A salutarli alla partenza alla stazione di Imola c’erano anche il sindaco di Imola Marco Panieri, e gli assessori alle Politiche giovanili dei Comuni di Borgo Tossignano, Antonio Maggio, e di Castel Guelfo di Bologna, Eleonora Negroni.
La dichiarazione di Beatrice Poli, sindaca di Casalfiumanese, con delega alla Legalità e Politiche giovanili per il Circondario imolese.
«L’impegno del Nuovo Circondario imolese, che accomuna l’attività del Tavolo alla legalità e l’operatività degli assessori delegati alle Politiche giovanili, a supportare questa importante esperienza formativa ed educativa a disposizione dei nostri giovani si rinnova con soddisfazione anno dopo anno. Una bella testimonianza di attivismo e partecipazione da parte dei nostri ragazzi che confermano la loro attenzione e sensibilità nei confronti di una tematica delicata che, pur focalizzata in una pratica che li porterà a diverse centinaia di chilometri dal nostro territorio, ci riguarda tutti. In questo modo, la spontanea adesione dei giovani residenti in area circondariale si trasforma nel primo tassello utile per compiere il salto culturale necessario ad alimentare la rinnovata consapevolezza di un futuro possibile e migliore senza le mafie».