Una donna di 84 anni residente ad Imola in campagna è ricoverata da giovedì scorso nel reparto di Medicina B dell’Ospedale Santa Maria della Scaletta per una forma neuro-invasiva di West Nile. Si tratta del secondo caso di infezione da questo virus che si trasmette attraverso la puntura delle zanzare.
La situazione clinica della paziente è sotto controllo ed in fase di miglioramento.
Si tratta di un caso autoctono (la signora non ha effettuato recenti viaggi) e dall’indagine epidemiologica non emergono collegamenti con il caso precedente, un uomo di 76 anni di Casola Canina ancora ricoverato in Rianimazione, a cui la West Nile è stata diagnosticata il 19 agosto scorso.
L’infezione da virus West Nile nella maggior parte dei casi è asintomatica, ma può anche presentarsi con febbre, cefalea, e altri sintomi lievi a risoluzione spontanea. Sporadicamente può però manifestarsi con forme più gravi che interessano il sistema nervoso centrale (meningite, meningoencefalite). Il virus può essere pericoloso soprattutto in pazienti già debilitati.
La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare del tipo Culex, la zanzara comune, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo.
La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette.
Per ridurre il rischio di diffusione del virus il modo più efficace è ridurre la probabilità di essere punti. In questo senso è importante l’uso di prodotti larvicidi nelle aree esterne private da aprile a novembre (è necessario ripetere il trattamento dopo ogni pioggia abbondante) e secondo le indicazioni riportate sulla confezione. In giardini, cortili, balconi e più in generale in tutte le aree esterne sono utili alcuni accorgimenti, quali la rimozione dei ristagni di acqua dai sottovasi o dalle grondaie, la copertura dei contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana, lo svuotamento di piscinette ed altri giochi d’acqua dopo l’uso, la rimozione degli sfalci d’erba. Ulteriori e più complete indicazioni sono disponibili al link regionale: https://www.zanzaratigreonline.it/it
La prevenzione resta l’arma principale per ridurre il rischio di punture. La consapevolezza dei comportamenti corretti, come l’uso combinato di barriere fisiche e repellenti e la corretta gestione delle aree esterne, permette di ridurre sensibilmente l’impatto di questi insetti, salvaguardando il benessere e la salute delle persone.