di Milena Monti
«Cani e padroni di cani posso stringervi le mani molto forte in uno strumento di tortura e di morte?», cantano gli Elio e le storie tese nel brano Cani e padroni di cani. E sul loro sito aggiungono che «il problema degli escrementi di cane sui marciapiedi è molto sentito dagli abitanti delle metropoli». Vero. In realtà, è risaputo che il problema del comportamento dei cani è in capo ai padroni di cani, più che ai cani stessi. Quindi…
Il patentino per proprietari responsabili
Educare il cane affinché sappia come comportarsi nella casa, con la famiglia e con i suoi ospiti, ma anche insegnargli a frequentare contesti pubblici e socializzare con altri cani e persone. Perché, e forse non tutti lo tengono ben a mente, essere proprietario di un cane comporta il rispetto di leggi e norme la cui violazione prevede responsabilità civili e anche penali. Aiutare i proprietari di cani (e futuri tali) nel proprio ruolo è quindi importante: migliora il benessere degli animali e consente una migliore e pacifica convivenza fra le persone con e le persone senza cani.
A Castel San Pietro Terme (con il campo a Palesio, sulle colline) c’è il centro cinofilo Intus Canem. Dal 6 settembre a Imola il centro propone un progetto di cultura cinofila, un percorso gratuito di quattro serate per diventare dei responsabili proprietari di cani: dalla scelta del cane in base al contesto e alla tipologia di famiglia, ai motivi per cui educare un cane, dal cane in città tra socializzazione e rispetto delle leggi, al buonsenso e alle responsabilità del proprietario. E pur essendo un percorso introduttivo e teorico, vengono sfatati non pochi falsi miti sui cani…
Dopo Imola, primo Comune del circondario a patrocinare il patentino, il progetto toccherà altri comuni del territorio.
La scelta del cane in base dal contesto e alla tipologia della famiglia
Come spiega Pamela Giuttari, istruttrice cinofila dal 2008 e titolare del centro Intus Canem, scegliere il cane sulla base dello stile di vita del proprietario è una buona idea.
Prima di fare la scelta è possibile informarsi sulle caratteristiche specifiche di una determinata razza rivolgendosi a un istruttore, un veterinario oppure direttamente in allevamento o in canile. La genetica e la selezione, infatti, comportano forti differenze fra differenti razze di cane: ad esempio un jack russel, pur essendo un cane di taglia piccola, è un terrier molto attivo che in passato lavorava con i greggi di pecore; proporgli una vita da divano può portarlo ad eccessi di energia e stress, con conseguenti problemi in casa. Al contrario un alano, pur essendo un molossoide di taglia gigante, ha un carattere più calmo e pacato.
Oltre alla scelta, è importante sapere che tutti i cani vanno educati indipendentemente dalla taglia o dalle caratteristiche della razza, e che ci sono errori da evitare che spesso i proprietari di cane non si accorgono nemmeno di fare: come dare attenzione al cane indipendentemente dal momento o dal contesto ogni volta che il cane richiede attenzione, ad esempio a tavola; oppure la paura di lasciare il cane da solo a casa che può portare ad ansia da separazione e sfociare nel suo abbaiare e dare fastidio ai vicini, mordicchiare mobili o distruggere cose o addirittura farsi del male da solo autolesionandosi il pelo o le zampe.
Perché educare un cane
Il cane va educato per il benessere del cane, del proprietario e dell’intero contesto che entrambi frequentano: famiglia, amici, estranei a passeggio o in vacanza.
Quando iniziare? Il prima possibile, volendo anche con un incontro a casa prima di far entrare il cane per imparare le primissime regole da tenere e partire col piede giusto. Come avviene per i bambini, non esiste un cane che non ha bisogno di educazione; si tratta di imparare ad avere a che fare con situazioni e incontri.
Chi dice che un cane di piccola taglia non può far male a nessuno sbaglia perché un morso seppur piccolo fa comunque male e può portare a conseguenze civili o penali (e in caso di denuncia interviene la Ausl che decide il percorso adatto al cane, non più il proprietario). La difficoltà di gestione del cane fin da subito, quando è cucciolo, può inoltre portare a problemi che diventano gravi nella fase adolescenziale dell’animale, quando gli ormoni possono prendere il sopravvento: in questi casi diventa necessaria una rieducazione comportamentale più lunga, difficile e costosa.
Il cane in città
Il primo step fondamentale per l’educazione del cane si chiama puppy class. Si tratta di incontri di gruppo per cuccioli di razze miste e rispettivi proprietari, ma anche gli altri membri della famiglia sono invitati a partecipare per una migliore efficacia. A condurre gli incontri ci sono sia gli istruttori sia cani adulti addestrati che moderano i cuccioli se sbagliano. Ad ogni class si inseriscono stimoli di vita vera con l’obiettivo di simulare situazioni reali e intervenire per tempo sul comportamenti dei cani: bicicletta, ombrello, passeggino, monopattino, stampelle, casco da motociclista, spari per simulare temporali o fuochi d’artificio. Come dice Pamela Giuttari: «Prepariamo il cane a tutto quello che può incontrare nella sua vita».
Lo sport fatto insieme
Dopo l’educazione ci sono poi un sacco si sport che il cane e il padrone possono fare insieme per rafforzare il rapporto di collaborazione reciproco e divertirsi insieme:
- hoopers, un percorso di agility senza salti
- rally obedience, un rally con cartelli
- canicross, la corsa campestre col cane
- treibbal, una sorta di riproduzione del lavoro dei cani pastore ma con palle da fitness da mandare in goal
- detection, la ricerca di sostanze olfattive.
Il 13 ottobre presso il campo di Palesio ci sarà un open day per provare tutti gli sport per cani e proprietari.
Le leggi, il buonsenso e le responsabilità del proprietario
La responsabilità civile e penale delle azioni del cane è sempre in capo al padrone, in parte anche quando il cane è condotto da un’altra persona.
«Il corso che proponiamo ai Comuni e l’educazione delle puppy class aiutano a prevenire danni e multe insegnando al proprietario tutte le regole, da guinzaglio e museruola al comportamento nelle aree pubbliche, e mettendo il cane in condizione di essere a suo agio in ogni circostanza di vita. Un cane educato non è un soldatino addestrato, critica ingiusta al lavoro di noi istruttori cinofili che circola con troppa facilità; un cane educato è un cane capace di comportarsi bene e stare bene con il suo proprietario, e viceversa».