Patfrut, cooperativa del gruppo Naturitalia che associa più di 800 aziende agricole concentrate nelle province di Bologna e Ferrara e conta 70 dipendenti fissi e 350 stagionali, ha inaugurato a Medicina un nuovo stabilimento che guarda ai professionisti della ristorazione.
Si tratta di 1.500 metri quadri dedicati principalmente ai prodotti orticoli di IV gamma destinati al canale horeca, settore in crescita e con interessanti possibilità di sviluppo futuro. Il nuovo stabilimento è specializzato nella lavorazione degli ortaggi dei propri soci in formati ad alto contenuto di servizio e non a caso è sorto a Medicina, in un territorio fortemente vocato per questi prodotti. Si comincia con patate, carote e zucche.
All’interno dello stabilimento, che si estende complessivamente per 5 ettari ed è allestito con tecnologie all’avanguardia e a temperatura controllata, questi prodotti (provenienti da coltivazioni biologiche o convenzionali gestite separatamente), verranno sottoposti ai controlli di qualità, lavorati e confezionati in buste da 5 e 10 chilogrammi, così da essere pronte per l’utilizzo nella ristorazione collettiva. L’impianto è dotato di due linee di lavorazione dedicate per le patate e una dedicata per carote e zucche (a cui se ne aggiungerà una, attualmente in allestimento, dedicata alla cipolla) e garantisce una capacità di lavorazione in ingresso che va dai 200 kg/min per le patate ai 50 kg/min per le carote.
Le materie prime lavorate nello stabilimento di Medicina arriveranno esclusivamente da aziende agricole associate o collegate a Patfrut, all’interno di una filiera corta e controllata.
Al taglio del nastro a Medicina erano presenti l’assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi (a destra nella foto), e il sindaco Matteo Montanari (in fascia tricolore).
Il presidente di Patfrut, Aldo Rizzoglio (al centro nella foto):
«Abbiamo scelto di puntare su un’area strategica dal punto di vista produttivo e logistico, con la certezza che il nuovo stabilimento contribuirà in modo sensibile a promuovere il patrimonio agroalimentare locale. In questa struttura trova concreta applicazione quell’impegno nella valorizzazione delle produzioni dei nostri soci e nello sviluppo delle filiere che è parte del nostro Dna e che consideriamo tassello fondamentale per il futuro della cooperativa».