di Federico Spagnoli
Microgenesi (da La giraffa sulle scale)
i cigni più belli non toccano terra
volano alti nel cielo, proprio come fai tu
che mi osservi dall’alto mentre perdo la guerra
mia più grande paura, mia più grande virtù
vinco mille creature, che figlie di favole
strappano sangue al mio cuore profano
perso nella spirale, tuo diadema di nuvole
corona latente di un silenzio sovrano
e passo le notti in questa grande foresta
dove chiuso in un corpo vedo sogni appassire
e se calpesto le scorie di questa tempesta
è per stringerti accanto e solo tuo divenire
nei polmoni la pioggia che calpesto al tramonto
tra i detriti d’amore che il tempo rimuove
io residuo d’autunno, al suolo che conto
quanti stormi di missili migrano altrove