Disegnare e progettare un futuro tecnologicamente avanzato passando dagli Its

A metà ottobre a Faenza partirà il primo corso Its in “Progettazione tecnologica avanzata”. Il corso avrà la durata di due anni e si svolgerà nella sede del Tecnopolo di via Granarolo 68, dove sono presenti aule e laboratori tecnologicamente attrezzati. Per accedere è necessario sostenere un prova di idoneità a cui occorre iscriversi entro le ore 16 del 27 settembre attraverso il link che trovi cliccando QUI. Il corso è gratuito ed è finanziato con fondi Pnrr.

Per presentare il corso sono in programma due giornate di open day: giovedì 12 settembre dalle ore 16 presso la sede del Tecnopolo e il 18 settembre online. In quelle occasioni verranno illustrate anche le opportunità offerte a che deciderà di iscriversi: dalla ricerca dell’alloggio, ai tirocini all’estero (grazie a fondi Erasmus+), alla possibilità di svolgere un periodo all’estero (extracurriculare) per apprendere la lingua inglese. Sono inoltre previste delle borse di studio (per studenti con soglie Isee previste per il diritto allo studio) per studenti fuori sede, pendolari e anche studenti in sede.

Il corso in “Progettazione tecnologica avanzata” è organizzato dalla Fondazione Its Maker Academy in collaborazione con stakeholders locali, tra cui le più importanti aziende del territorio nei settori della meccanica, della meccatronica, della motoristica e del packaging. Ed è rivolto a chi desidera disegnare e progettare, conoscere i materiali più innovativi e la stampa 3D.

Un massimo di 25 iscritti, due anni di corso, 2.000 ore di formazione di cui 800 ore svolte in azienda. Si tratta di formazione terziaria post diploma di tipo professionalizzante, aperto ai diplomati di qualsiasi istituto superiore (è infatti previsto un periodo iniziale di riallineamento delle competenze) e che consente l’accesso all’università con il riconoscimento dei crediti acquisiti. Una caratteristica sostanziale degli Its è poi il metodo di apprendimento, che è basato su stage, project work e sull’attività laboratoriale, che assieme rappresentano il 70% del totale dell’offerta didattica complessiva. La docenza è affidata in buona parte ad esperti che vengono dal mondo dell’impresa.

Di certo diplomarsi agli Its offre una prospettiva di lavoro solido (oltre il 90% trova un’occupazione, una buona occupazione, entro i primi sei mesi), qualificato e stimolante in aziende che, in particolare in Emilia e in Romagna, sono eccellenze nel settore dell’auto, del motorsport, della meccatronica e dei materiali compositi, ambito quest’ultimo su cui Faenza ha costruito un pezzo della propria identità e per cui sta sempre più diventando un punto di riferimento nazionale.

Il sindaco Massimo Isola in sede di presentazione del corso ha sottolineato come:

«A Faenza abbiamo costruito un vero e proprio ecosistema sui materiali avanzati del carbonio, dove, da un lato abbiamo un sistema delle imprese che cresce a ritmi veramente importanti e dall’altro si è voluto creare una rete formativa educativa di ricerca che contemplano l’interazione con diverse realtà: Università, Master, Ifts, centri di ricerca come l’Enea, il Cnr, l’Incubatore d’impresa, gestiti da Romagna Tech, e ora questo Its Maker. È evidente che la sfida di generare trasferimenti tecnologici e di conoscenza tra il mondo della ricerca e dello studio con il mondo dell’impresa è la sfida del nostro secolo».

È vero quello ha detto Daniele Vacchi, vicepresidente di Fondazione Its Maker, cioè che l’industria, da cui deriva la ricchezza della nostra regione, sta cambiando a una velocità talmente vorticosa che forse nemmeno quando è arrivata l’energia elettrica o quando è stato inventato il motore a scoppio. È tutto un mondo che si sta digitalizzando e che ha bisogno di profili adeguati, che vanno dalla robotica all’internet delle cose, dalla virtualizzazione della realtà all’applicazione di nuove forme della fisica ai sistemi di automazione industriale.

«La necessità dell’industria è di arricchirsi sempre di più di persone in grado di interagire a livello di progetto. Il prodotto, l’organizzazione, da cui deriva la capacità di fare innovazione, devono poter contare sulle competenze idonee».

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