Troppo secco o troppa umidità, le gelate e il caldo eccessivo, il calo dei quantitativi e i prezzi troppo bassi, la cimice, il fungo, il ragno, ecc.. Insomma, gli agricoltori, chi lavora in campagna, si lamenta sempre e non c’è stagione che, almeno a stare a sentire le dichiarazioni, risulti soddisfacente. Forse la pera, peer raccolta e mercato, quest’anno è l’eccezione che conferma la regola.
Fatto sta che dal consorzio di frutticoltori Opera La Pera, consorzio che aggrega circa mille pericoltori che coltivano 3.500 ettari di pereti in Emilia-Romagna, tra cui diverse tra le più importanti aziende della filiera italiana della pera, i giudizi al termine della fase di conferimento, e mentre sta per entrare nel vivo la commercializzazione, sono di piena soddisfazione.
Dopo anni davvero difficili e segnati da una produzione martoriata dalle calamità, il consorzio si presenta al mercato con volumi più consistenti che consentono di guardare con ottimismo al percorso avviato di rilancio del brand e di valorizzazione del lavoro dei propri soci.
Mentre le stime vedono i principali areali produttivi europei in forte diminuzione rispetto allo scorso anno: -26% per il Belgio, -9% per i Paesi Bassi, -15% per la Spagna., tutti i primari produttori di pere sono quindi in forte calo produttivo, l’Italia ha visto un +120%. Dato che lascia presagire una seconda parte di stagione più favorevole al nostro prodotto in termini di condizione del mercato. Seppur quello italiano rappresenti il principale riferimento, per Opera l’export è fondamentale in particolare verso Germania e Francia.
Come riferisce Adriano Aldrovandi, presidente di Opera La Pera, la raccolta, pur non essendo stata abbondante, «ci consente di ritornare ad essere il punto di riferimento di tutti i nostri principali clienti fino alla fine della stagione commerciale. I quantitativi disponibili sono più che doppi rispetto allo scorso anno, seppur ancora lontani dal pieno potenziale produttivo dei nostri soci. Per la campagna 2024-25 avremo pere dal calibro ottimale, con un’elevata qualità organolettica e una conservabilità adatta a coprire l’intera stagione commerciale. La pera Abate Fetel, la più distintiva sul mercato, benché con un conferimento inferiore a quello previsto, ci consente di sviluppare una programmazione con i nostri partner fino al mese di aprile, cosa impossibile negli ultimi anni. Il calibro e i parametri organolettici riscontrati ci permettono di essere ottimisti sulla qualità dei frutti che forniremo alla clientela».
Eppure l’esordio era stato difficoltoso: durante l’estate sul mercato c’era ancora una grande disponibilità di prodotto d’importazione, sia pere di contro stagione invendute che Conference di Belgio e Olanda, e la nuova produzione ha inizialmente faticato a trovare spazio. Le temperature estive che si sono protratte fino all’inizio di settembre, inoltre, non invogliavano il consumo di pere. Ora, con l’autunno che avanza e l’Abate che fa il suo ingresso in distribuzione, c’è aspettativa per una risposta positiva sul fronte dei consumi.
Opera La Pera sarà presente a Fruit Attraction (Fiera di Madrid, 8-10 ottobre) con un proprio stand. Si tratta di una fiera strategica, visto che si svolge all’inizio della stagione commerciale delle pere e vede una presenza sempre più rilevante di clienti di riferimento, sia italiani che esteri.