Addio Isola che non c’è, con i Goodbye Neverland il pop punk si fa serio

di Riccardo Olmi

Il viaggio di Arterie alla scoperta delle band emergenti del nostro territorio continua con i Goodbye Neverland. Sei ragazzi del circondario imolese con il pop punk nelle vene e tanta voglia di fare strada nel mondo della musica.

L’approccio del gruppo si potrebbe definire metodico, forte dell’esperienza accumulata negli anni su alcuni dei palchi più importanti dell’Emilia Romagna. Per citarne uno, il Frogstock 2023 che ha visto la band aprire l’esibizione de La Sad, band prossima alla partecipazione al Festival di Sanremo. 

L’anima dei Goodbye Neverland è in realtà contenuta nel nome del gruppo: Goodbye (addio), Neverland (isola che non c’è). E il riferimento a Peter Pan non è casuale, insomma, sembrerebbe che vogliano dirci che è arrivato il momento di salutare “l’isola dei ragazzi eterni” ed entrare davvero nel mondo, con tutte le sue difficoltà.

Una volta saliti sul palco però, tutti i problemi vengono spazzati via dalla loro energia. 

La band

Le voci di Dario Marchesi e Roberto Vacca sono taglienti e penetrano nel suono denso creato dal basso di Stefano Bietoli e le chitarre elettriche di Francesco Baldisserri e Andrea Carnevali, tutto tenuto a ritmo serrato dal batterista Luca Mingozzi in pieno stile pop punk.

Per intenderci, queste sonorità arrivano direttamente dagli anni ’90, prendendo ispirazione dai grandi Blink-182, Green Day e i più recenti Finley. Altri esempi contemporanei potrebbero essere i Wel, altra band modenese a cui il progetto si è ispirato, o i Sunset Radio, formazione che ha condiviso il palco con Goodbye Neverland venerdì 11 ottobre al Riot club di Cesena.

Per questo progetto le cose sembrano procedere bene, le date per i concerti si trovano facilmente e le prime soddisfazioni in materia di numeri e visualizzazioni stanno arrivando. Per i Goodbye Neverland la comunicazione è un aspetto prioritario del loro lavoro, per questo investono molto nella gestione dei loro profili social e sulla distribuzione musicale. 

«Comunicare è complicato e forse lo è di più pensare continuamente a nuove idee per farlo – racconta Dario -. Per poterci concentrare di più sulla musica, abbiamo scelto di collaborare con un’agenzia che ci aiuta a curare questo aspetto. Presentandoci nel giusto modo ci stiamo facendo notare sempre di più, facilitando anche la ricerca dei concerti. Ora, spesso, veniamo contattati direttamente dagli organizzatori degli eventi».

La band, formata nel 2020, ha all’attivo 9 singoli, che il 16 ottobre verranno arricchiti dalla cover di Per dimenticare degli Zero Assoluto. 

«Durante la quarantena mi sono divertito a riarrangiare in stile punk alcune canzoni. Questa volta faremo la stessa cosa con un brano che ci piace molto, scelto anche per il testo molto vicino ai temi trattati da noi».

Con l’autoironia che li contraddistingue e la giusta carica, i Goodbye Neverland sono sulla buona strada per riuscire nella difficile impresa di raggiungere un pubblico sempre più vasto e appassionato del genere. Dovranno usare tutta la loro creatività per portare il loro progetto al livello successivo, senza dimenticarsi degli aspetti tecnici che già gestiscono benissimo. 

Cuori in affitto

Cuori in Affitto, una delle loro canzoni più ascoltate, parla di sentimenti, momenti difficili e solitudine ma la speranza non muore mai perché “Se rimani si può affrontare tutto”.
I “due cuori in affitto” sono quelli di un ragazzo e di una ragazza, un tempo sperduti a Neverland a cui hanno detto goodbye per sempre, abbandonando la spensieratezza di un tempo che non esiste, per un progetto concreto di vita insieme, scandito dalle scadenze o dalle rate di un affitto.

Anche questo secondo appuntamento con Arterie volge al termine ma non dimenticate di ascoltare anche il nostro podcast, realizzato in collaborazione con Emmerreci – Media Radio Castellana. Ci risentiamo in diretta il mercoledì dalle 20 alle 21 con una nuova band, a presto!

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