Cos’hanno in comune l’orso-soldato Wojtek e Lavinia Fontana la pittoressa?

Cos’hanno in comune l’orso Wojtek, il grande orso siriano che arruolato dal Secondo corpo d’armata polacco agli ordini del generale Anders entrò a Imola da liberatore, e una delle prime donne pittrici del Cinquecento autrice della pala d’altare (la prima donna a realizzarne una) oggi esposta alla Pinacoteca comunale di Imola?

Beh, il riferimento alla città di Imola è evidente. Ma il legame è anche un altro, e lo stanno scoprendo i ragazzi delle scuole medie del circondario imolese che proprio in questi giorni riceveranno un doppio omaggio dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.

Si tratta di due libri illustrati della collana “Fatterelli bolognesi” pubblicati dalla Edizioni Minerva, il primo scritto dal regista e autore imolese Mauro Bartoli coi disegni di Luca Bulgheroni (“L’orso Wojtek”) e l’altro firmato dalla storica dell’arte e del costume Paola Goretti e dalla pittrice Carlotta Passarini (“Io, Lavinia. La prima pittoressa”).

I libri sono agili e adatti a una lettura destinata ai ragazzi. Ma hanno un doppio valore: narrano storie piene di significato per la città, alla quale fanno il servizio, come ha detto la curatrice della collana Tiziana Roversi, di mettere in condivisione la conoscenza di momenti e personaggi significativi della storia imolese; e sono capaci di trasmettere valori universali.

Il primo volume, quello di Bartoli, ci fa scoprire un personaggio emblematico della Liberazione, proprio quando mancano pochi mesi all’80° anniversario di questo fatto cruciale per la storia nazionale e locale. Adottato dall’armata polacca che nell’aprile del 1945 entrò a Imola da liberatrice, oggi Wojtek è rappresentato nelle sembianze di cucciolo all’interno del giardino Generale Anders (in viale della Resistenza a Imola, area verde via Coraglia), mentre è un orso adulto nella enorme statua di metallo sistemata nel parco di Cracovia. Una storia di coraggio e amicizia.

La racconto ci fa invece scoprire una donna intraprendente e felice: Lavinia Fontana. Pioniera in un’epoca dominata dagli uomini, “un tempo in cui alle bambine e alle ragazze niente era concesso. Niente di niente”, Lavinia riuscì a realizzare le proprie aspirazioni umane e artistiche, lasciandocene dei segni di bellezza che ancora oggi possiamo ammirare e apprezzare.

Due begli insegnamenti.

La Fondazione ha deciso di distribuire i due volumi a 1.247 studenti del territorio, vale a dire tutti i ragazzi e le ragazze che stanno frequentando la prima media. Dando in questo modo continuità e originalità al progetto “Io leggo”. Nella convinzione, come ha sottolineato la presidente Silvia Poli, che «la lettura non solo sia un diritto fondamentale, ma rappresenti anche una straordinaria opportunità di crescita e una porta aperta sul futuro per le nuove generazioni».

© Riproduzione riservata

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Anche su desktop, la tua esperienza sempre a portata di click!