di Riccardo Olmi
Cosa succede se 30 musicisti si ritirano in una casa tra le campagne di Coniale per tre settimane, per stare insieme e liberare la loro creatività, portando in valigia solo gli strumenti dei loro progetti musicali principali?
In questo numero di Arterie a raccontarcelo è il collettivo Gattone, un gruppo di artisti underground del nostro territorio che nel 2021 crea i suoi primi 4 brani, trascorrendo per la prima volta una settimana nella casa del nonno di un componente del collettivo, nella località Gattone (ecco da dove deriva il nome del gruppo).
Il collettivo ha mantenuto, anno dopo anno, quel momento, lo spazio libero e creativo del progetto: alcune settimane durante le quali le emozioni fluiscono e si sciolgono nei talenti individuali e nelle esperienze esterne, dando alla luce ben 23 brani inediti, autoprodotti dall’inizio alla fine.
Come nasce l’idea
L’idea di questo progetto nasce durante la quarantena per il Covid. Come racconta Francesco (Bed), «io e alcuni amici siamo rimasti molto colpiti dopo aver guardato su Twitch una diretta streaming di Adam Neely e Ben Levin, due musicisti che creano anche contenuti sul web. Neely, durante questa live, collaborando con altri musicisti ha registrato un intero album in meno di 24 ore. Come collettivo Gattone abbiamo deciso di fare anche noi qualcosa di simile, avendo attrezzatura e tempo limitati ma tanta voglia di creare qualcosa di nuovo».
Durante le settimane di residenza il clima di creatività e collaborazione prevale su tutto, la casa non è molto grande ma le stanze sono sempre piene e in ognuna si crea.
«Quando ad uno di noi arriva l’ispirazione per una canzone, si confronta con gli altri membri del collettivo per completare quella melodia da cui è partito tutto. Il processo creativo è molto più umano ed istintivo di tutto ciò che si pensa di solito. È tutto un lavoro di emersione spontanea. Siamo in tanti e suoniamo strumenti diversi, ognuno può dare il suo contributo».
Tanti musicisti, tanti generi
I brani prodotti sono ancora inediti ma noi abbiamo avuto la fortuna di sentirne alcuni in anteprima durante la diretta radiofonica di mercoledì 30 ottobre, andata in onda su Emmerreci Radio (che anche voi potete ascoltare con il podcast di Arterie). I generi musicali che si intrecciano nelle produzioni del Gattone sono molti come il soul, il prog, lo stoner e il classic rock, il funk, l’ambient, il jazz-rock, solo per citarne alcuni. Ogni membro porta la sua esperienza pregressa come contributo al lavoro di gruppo e questo rende tutto estremamente dinamico e imprevedibile.
National Hero
National Hero è un singolo dalla durata di ben 9 minuti, interamente registrato in presa diretta (registrando tutti gli strumenti allo stesso tempo, come se stessero suonando dal vivo), sperimentando anche con suoni elettronici e sintetizzatori.
«Nel brano si parla anche di guerra – spiega Lorenza -. Durante l’ultimo ritiro che abbiamo fatto un membro del collettivo ci ha raccontato di un suo parente, che aveva vissuto la guerra in prima persona. Ci siamo immedesimati in lui e con un po’ di immaginazione abbiamo raccontato la sua storia. In questi 9 minuti si alternano sezioni più libere e dilatate, dove prevale l’improvvisazione, a parti più strutturate e narrative. Non avendo limiti di forma possiamo concentrarci veramente sul far emergere emozioni e trasmettere un messaggio a chi ci ascolta».
Cosa succede se 30 musicisti…
Adesso per questi ragazzi è arrivato il momento di concentrarsi anche su alcuni aspetti che fino ad ora avevano messo da parte.
«Stiamo già lavorando per iniziare a pubblicare la nostra musica da dicembre o gennaio – continua Lorenza -. In futuro potrebbero esserci anche dei nostri concerti, durante i quali i membri del collettivo si alterneranno sul palco, ognuno per suonare le canzoni che ha collaborato a creare. La nostra coralità dovrà comunque mantenere l’identità individuale di tutti gli autori».
Rispondendo alla domanda posta all’inizio di questo articolo (Cosa succede se 30 musicisti si ritirano in una casa tra le campagne di Coniale per tre settimane?), succede che 30 musicisti isolati dalla vita sociale possono mettere le loro competenze completamente al servizio della creatività, riuscendo a far emergere ed esprimere ciò che realmente sentono il bisogno di suonare.
Non dimenticate di ascoltare il nostro podcast (lo trovi QUI), realizzato in collaborazione con Emmerreci – Media Radio Castellana. Ci risentiamo in diretta il mercoledì dalle 20 alle 21 con una nuova band, a presto!