La comunicazione aumentativa alternativa (CAA) è una modalità di comunicare alternativa a quella verbale tradizionale e consente, anche chi a causa di patologie congenite o acquisite e deficit cognitivi non può parlare, di entrare in relazione con gli altri. Per farlo utilizza un sistema di scrittura in simboli. La CAA non è solo uno strumento comunicativo, ma un insieme di tecniche e strategie volte a garantire l’inclusività, lo sviluppo delle capacità comunicative e l’autodeterminazione di quanti non possono esprimersi verbalmente (cliccando QUI puoi saperne di più).
Il progetto “LOGOS, Pensiero e parola” vuole sviluppare proprio questa capacità di comunicazione dentro e fuori l’ospedale, rendendo più inclusivi gli ambienti in cui l’associazione Bimbo Tu svolge le attività assistenziali a favore di bambini ricoverati e alle loro famiglie. Sono stati così tradotti in CAA tutti i pannelli, materiali di supporto e i cartelli presenti negli spazi in cui Bimbo Tu svolge le quotidiane attività (reparti, day hospital, nello spazio ludico-ricreativo Tribù di Bimbo Tu al Bellaria), senza dimenticare le guide per bambini e genitori ai servizi di Risoamica, il percorso di educazione alla risonanza magnetica all’ospedale Bellaria, e alla Stanza dei papà, che consente il pernottamento dei papà dei piccoli pazienti all’ospedale Sant’Orsola.
Mercoledì 30 ottobre si è svolta la consegna ufficiale di 11 comunicatori Tablet Blu(e) Needius al reparto di Neurologia dell’età evolutiva presso l’Ospedale Bellaria, che di fatto ha celebrato l’avvio del progetto LOGOS, Pensiero e Parola, promosso dall’associazione Bimbo Tu e ideato in collaborazione con l’associazione Fare Leggere Tutti e con l’Ausl di Bologna, la Neuropsichiatria infantile dell’Ircss Istituto delle scienze neurologiche di Bologna.
L’acquisto dei tablet è stato possibile grazie al sostegno economico di Yogi Foundation e di UniCredit, attraverso il suo Fondo Carta Etica.
Coma ha spiegato Andrea Costa, fondatore e Ceo di TeaPak, l’azienda imolese del gruppo Yogi «ha deciso di contribuire a questo progetto perché crediamo fermamente che il soggetto azienda debba andare oltre le finalità di business e farsi portatore di finalità etiche e sociali che possano incrementare le possibilità di autorealizzazione per tutti. Ci rende quindi immensamente felici sapere che attraverso il nostro sostegno, questi bambini hanno un’opportunità nuova di entrare in contatto con il mondo che li circonda e percepire ed aumentare la consapevolezza delle proprie capacità comunicative e relazionali. È per noi bello e gratificante continuare a lavorare insieme, per costruire una comunità più forte e coesa e creare un territorio in cui ogni voce possa essere ascoltata».
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