Coop/ Il presidente della Cefla Gianmaria Balducci è stato rieletto alla guida di Legacoop Produzioni e Servizi nazionale

Gianmaria Balducci, presidente della Cefla, gruppo cooperativo imolese da 2mila dipendenti e 690 milioni di fatturato, è stato confermato alla guida di Legacoop Produzione e Servizi.

La rielezione di Balducci è avvenuta all’Auditorium della Camera di Commercio di Firenze al termine dell’assemblea dell’associazione che raccoglie circa 2.400 cooperative di produzione, lavoro e servizi aderenti a Legacoop sul territorio nazionale, imprese che danno lavoro a oltre 144.000 addetti che operano nei settori delle costruzioni, della logistica e trasporti, dell’industria, delle pulizie e dei servizi integrati, del facility management e dell’ecologia, della vigilanza, dei servizi ai beni culturali, della ristorazione, dell’ingegneria e progettazione, del consulting e delle Ict.

Gianmaria Balducci ha 49 anni ed è presidente della Cefla dal 2013.

Accanto a Balducci sono stati rinnovati i vertici dell’associazione: Andrea Laguardia è stato eletto vicepresidente vicario con funzioni di direttore, confermati alla vicepresidenza Paolo Barbieri, presidente di Cpl Concordia, Francesco Malaguti, presidente di Camst e Paolo Mongardi, presidente di Sacmi, a cui si aggiungono i neoletti Monica Fantini, presidente del consiglio di gestione di consorzio Conscoop e Ivan Ferrucci, responsabile del dipartimento produzione e servizi di Legacoop Toscana. Rinnovati anche i membri del consiglio di presidenza e della direzione nazionale.

Le dichiarazioni di Balducci:

«Si chiude un mandato dettato a gestire le emergenze. Guardiamo al futuro con coraggio e ottimismo per avviare una nuova fase di prospettiva, di visioni, come il titolo del nostro congresso. Ci attendono sfide impegnative, dalla transizione energetica e digitale alle trasformazioni del mondo del lavoro. Come cooperazione vogliamo essere protagonisti di questi processi, rappresentando driver di sviluppo verso cui guidare le associate, perseguendo l’obiettivo della redditività in chiave sostenibile e tutelando il buon lavoro, mantenendo saldi i principi cooperativi». 

«L’assenza di politiche industriali di lungo periodo e di progettualità affossano la crescita e lo sviluppo dell’economia. Attraversiamo un momento complicato, soprattutto a causa delle tensioni internazionali che abbattono la fiducia dei mercati interni. Dal governo ci aspettiamo azioni concrete rilanciare l’economia. Serve progettualità, investimenti infrastrutturali di lungo respiro coerenti con le necessità infrastrutturali dei territori. Lo chiediamo a gran voce da tutto il sistema cooperativo».

«Rafforzeremo l’interlocuzione istituzionale per far comprendere le nostre priorità, che sono le priorità di intere filiere, delle cooperative di lavoro che contribuiscono in modo essenziale alla crescita del tessuto economico e sociale di territori e comunità. Valorizzeremo il ruolo dei consorzi, centrali – e di certo necessari, al contrario di quanto definito nel Codice dei contratti pubblici – in un momento in cui gli appalti di costruzioni e di servizi stanno raggiungendo complessità mai viste prima, non solo a livello dimensionale, ma come ventaglio di competenze. Progetteremo il futuro dell’Italia, con un’attenzione particolare a quanto accade in Europa: le politiche europee incidono in modo determinante – positivamente o negativamente – sull’andamento dei mercati interni e delle nostre filiere. È necessario agire, facendo massa critica con altre organizzazioni, per portare in Europa le nostre istanze e promuovere incentivazioni durevoli e sostenibili, in coerenza con gli obiettivi strategici della cooperazione. Non siamo un modello estrattivo ma redistributivo in un momento di tensioni sociali e di auspicabile economica sociale è un aspetto che deve essere apprezzato e valorizzato in Italia e in Europa».

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