Dall’estate del 2021 anche nel nostro Paese abbiamo assistito a un fenomeno che non si era mai verificato: un’onda crescente di lavoratori di diversi settori ha deciso di lasciare il proprio impiego e di reinventarsi. Si tratta della Great Resignation, le «grandi dimissioni», tema tuttora attuale che ha innescato un profondo dibattito sul concetto di stabilità lavorativa, sulla relazione tra datore di lavoro e dipendente, e sui valori identitari e culturali che il lavoro rappresenta.
Di grandi dimissioni si parlerà martedì 12 novembre con la presentazione, prevista alle 20.30 presso la Biblioteca comunale di Imola, del libro “Fuga dal lavoro. Il fenomeno delle grandi dimissioni in Italia” di Matilde Gulmanelli, pubblicato da Edizioni Lavoro. Moderatrice della serata sarà la giornalista Gabriella Pirazzini; parteciperanno Enrico Bassani, segretario generale della Cisl Area Metropolitana Bolognese e Matteo Castellucci, fondatore di Beeyond – Apicoltura Castellucci.
“Fuga dal lavoro” esplora queste tematiche mettendo in luce come gli eventi degli ultimi anni hanno mutato, e stanno ancora mutando, la consueta prospettiva del lavoro dipendente, incidendo sui tempi e sui modi in cui esso viene svolto. Ne sono un esempio il remote working, o la settimana corta, divenute forme di organizzazione e di permanenza al lavoro oramai consolidate e sempre più spesso utilizzate. Ma più in generale l’opera indaga un cambiamento profondo che ha messo in discussione i valori tradizionali legati all’idea di “posto fisso”, una prospettiva nuova che sta ridefinendo gli obbiettivi personali e professionali dei lavoratori. La presentazione del libro sarà un’occasione per conoscere le esperienze di vari grandi dimissionari.
Guardare a nuovi modelli organizzativi è divenuto imprescindibile per le organizzazioni, il work life balance è ormai un paradigma irrinunciabile per i giovani in cerca di impiego e fenomeni come il quiet quitting, il quiet hiring o il quiet firing, fanno sempre più parte delle comuni dinamiche lavorative anche nel nostro Paese.
Attraverso la lente della generazione dei grandi dimissionari e alcune loro testimonianze dirette, questo volume è un’esplorazione dei contesti che hanno contribuito a plasmare e diffondere il fenomeno anche in Italia, un resoconto che aiuta a guardare in maniera nuova e attuale a tematiche come la soddisfazione lavorativa o l’equilibrio tra vita privata e vita professionale, un dibattito che riguarda anche le aziende e la loro resilienza di fronte alle prerogative dei giovani che entrano nel mondo del lavoro e alla maggiore fluidità occupazionale.
L’autrice, Matilde Gulmanelli, presenta così il suo lavoro:
«Lasciare il proprio impiego non è mai una scelta facile, è una decisione che si matura quando si raggiunge la consapevolezza di non poter più fare altrimenti. Quando ho fatto io stessa questa scelta ricordo di aver provato molte sensazioni contrastanti, ma soprattutto ricordo di essermi sentita sola. Per questo ho pensato che la mia testimonianza potesse essere utile a chi si trovi in una situazione simile, perché non debba pensare di essere l’unico ad aver affrontato una simile scelta, ad aver pensato che sia possibile lasciare un lavoro che ci fa soffrire in vista di una migliore situazione o che si ha diritto di coltivare un sogno più grande».
Tutto il ricavato dell’autrice dalla vendita del libro sarà donato a Raflì Aps, associazione nata in ricordo del fratello dell’autrice e che si occupa di offrire l’opportunità di fare sport in sicurezza a ragazzi con fragilità