Meno della metà degli elettori è andato a votare per scegliere il presidente e l’assemblea dell’Emilia-Romagna

Come previsto (e temuto) alla vigilia del voto, l’affluenza alle elezioni regionali è stata bassa. Meno della metà dei cittadini emiliano-romagnoli aventi diritto di voto ha partecipato alla scelta del presidente e dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.
Tra le nove province, solamente in quella di Bologna i votanti hanno superato il 50%, raggiungendo il 51,67%. Il dato più basso è stato registrato nei punti estremi della via Emilia, a Rimini (40,73% dei votanti) e a Piacenza (41,49%).
In tutte le province è andato a votare circa un quinto di cittadini in meno rispetto alle precedenti elezioni regionali del 2020, quando peraltro si votò solo di domenica.

Nella provincia di Ravenna ha votato il 46,42% degli aventi diritto contro il 67,67% di quattro anni fa (meno 21,25%).
Come peraltro già nel 2020, la percentuale maggiore è stata registrata nel comune di Bagnara di Romagna con il 55,12%.
A Massa Lombarda (42,18%), dove c’è stato il calo maggiore rispetto alla precedente tornata elettorale regionale, e Conselice (44,54%) la minore partecipazione al voto.
A Faenza l’affluenza è stata del 52,59%, mentre a Lugo del 50,68%.

Nella provincia di Bologna è nel comune di San Lazzaro che si è registrato il dato più alto: sono andati a votare il 57,25% degli aventi diritto.

Nel circondario imolese in ben 7 comuni su 10 l’affluenza non ha superato il 50%, tra cui Imola (49,37%, il 20% in meno rispetto alle precedenti elezioni regionali), Medicina (49,27%) e Dozza (45,48%). Sono andati oltre la metà degli aventi diritto Castel San Pietro Terme (52,33%), Fontanelice (51,85%) e Mordano (53,11%).

 

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