Il candidato del centrosinistra Michele de Pascale ha vinto le elezioni regionali dell’Emilia-Romagna.
Si è imposto sugli altri tre candidati alla presidenza in maniera netta. Per lui ha votato il 56,77% degli elettori che si sono recati alle urne, contro il 40,07% della candidata civica sostenuta dal centrodestra Elena Ugolini, poco meno del 2% ottenuto dal candidato dei partiti di sinistra Federico Serra e poco più dell’1% di Luca Teodori della lista civica Lealtà Coerenza Verità.
De Pascale ha ottenuto un consenso maggiore rispetto al suo predecessore, Stefano Bonaccini, che nel 2020 ottenne il 51,42%. Anche se in quella occasione, quando l’affluenza fu ben superiore (il 67,67% contro il 46,42% di oggi) per Bonaccini votarono un milione 196mila emiliano-romagnoli contro i 922mila di de Pascale.
La provincia in cui l’ex sindaco e presidente della Provincia di Ravenna ha ottenuto il risultato più alto è stata Reggio Emilia, dove ha raccolto il 62% dei voti.
Il Pd pigliatutto
All’interno dello schieramento che si è imposto si è assistito ad una polarizzazione del voto sul partito maggiore, il Partito Democratico, che un po’ ovunque ha superato il 40%, con punte sopra il 50% (nel 2020 a livello regionale prese il 34,69%). Mentre gli altri partiti della coalizione si sono fermati sotto ben al di sotto del 10%, con Alleanza Verdi e Sinistra al 5,30% nel dato regionale, mentre Movimento 5 Stelle (3,55%) e Riformisti (1,72%) sono stati superati dalla lista civica che portava il nome del candidato presidente.
Dalla Lega a Fratelli d’Italia
Nel centrodestra ciò che è evidente è un significativo spostamento di voti dalla Lega, che alle regionali del 2020 prese il 32% mentre in questa tornata elettorale in casi rari ha superato il 4%, a Fratelli d’Italia, primo partito di opposizione in regione con il 23,74% dei voti, con punte oltre il 30% nella Valle del Santerno (Borgo Tossignano 32%, Fontanelice e Castel del Rio), nella Valle del Senio e a Brisighella.
Nella provincia di Bologna il divario tra i due principali candidati alla presidenza è stato ancora più netto che in regione: de Pascale ha superato il 60%, mentre Ugolini si è fermata al 35%.
Nel comune di Bologna hanno votato per de Pascale il 63,55% dei bolognesi. Percentuale simile a Imola (63,45%), dove il Pd ha raccolto oltre la metà dei voti raggiungendo il 50,77%. Risultati sopra il 60% per de Pascale e attorno al 50% per il Pd anche a Ozzano dell’Emilia e a San Lazzaro. Nel circondario imolese l’unico comune in cui de Pascale non ha ottenuto la maggioranza assoluta è Fontanelice (48,93%).
I candidati locali trainano la civica per de Pascale
Anche nella provincia di Ravenna il distacco tra de Pascale e Ugolini ha superato il risultato regionale, con il candidato del centrosinistra al 58% e la candidata del centrodestra al 38,4%. Il Pd ha ottenuto il 45% dei voti, mentre Fratelli d’Italia è il secondo partito con il 22,63%. A livello provinciale le due liste civiche che hanno sostenuto de Pascale e Ugolini hanno raggiunto risultati migliori rispetto agli altri partiti presenti nei due schieramenti.
Tra i comuni ravennati de Pascale ha superato l’asticella del 60% ad Alfonsine, Bagnara di Romagna, Conselice, Faenza (60,6%), Fusignano e Massa Lombarda. I risultati “peggiori”, ma sempre sopra il 50%, l’ex sindaco di Ravenna li ha ottenuti a Lugo (53,83%), Sant’Agata sul Santerno e Brisighella (il 51% in entrambi i comuni). Partito Democratico pigliatutto ad Alfonsine (55,78%) e Fusignano (53,87%).
Sempre all’interno dello schieramento di centrosinistra si fanno notare gli exploit della lista civica per de Pascale in comuni come Sant’Agata (14,91%), Solarolo (10,35%) e soprattutto Bagnara di Romagna, dove, trainata dall’ex sindaco Riccardo Francone, con il 27,22% la civica è arrivata a pochi punti dal Pd (31,50%).
Anche nei comuni della provincia di Ravenna Fratelli d’Italia si conferma il secondo partito con percentuali superiori al 20% e punte sopra il 30% a Riolo Terme (34%), Brisighella (33%), Castel Bolognese e Casola Valsenio.