Nel parco delle Acque Minerali ci sono troppe anatre. Quelle “mute” devono traslocare

di Milena Monti

Cinque anatre volano a sud, molto prima del tempo l’inverno è arrivato, cinque anatre in volo vedrai, contro il sole velato…
Per la precisione le anatre che canta Francesco Guccini nel brano “Le cinque anatre” del 1978 sono anatre della taiga, come suggerisce anche la melodia sotto il cantato… Inoltre nel corso del brano le anatre incontrano problemi durante la migrazione e il loro numero diminuisce…
L’opposto di quanto accade al laghetto del parco delle Acque Minerali di Imola, dove il numero degli animali che lo abitano è in sovrappiù, tanto che durante un incontro istituzionale è stato disposto il trasferimento di alcuni animali.

Chi dovrà andarsene da Imola?

A dover lasciare il laghetto saranno le anatre mute (o muschiate), nome scientifico Cairina moschata.
Si tratta di anatre originarie del continente sudamericano arrivate in Europa a seguito della scoperta dell’America e qui trasformate in anatre domestiche. Volatrici che in condizioni di benessere preferiscono restare stanziali in prossimità di specchi d’acqua, le anatre mute sono tendenzialmente monogame e non davvero mute, piuttosto emettono versi lievi e soffi; dal punto di vista comunicativo, esprimono le loro emozioni muovendo più o meno intensamente la coda.

Perché trasferire altrove gli animali?

Come detto, il numero di animali che abita il laghetto delle Acque Minerali è eccessivo per il benessere degli stessi e il decoro dell’area.
È quanto emerso da un incontro svoltosi in loco ad ottobre tra l’associazione Lav (che ha chiesto l’incontro), l’amministrazione imolese nella persona dell’assessora all’ambiente Elisa Spada, i tecnici del verde di Area Blu (che gestiscono l’area) le guardie ambientali metropolitane CGAM (che fra i numerosi compiti in convenzione, presidiano l’area) e il comitato Amici del parco delle Acque Minerali, nato a gennaio e formato da volontari ed esperti che operano nel campo degli animali e del verde.
Gli anatidi che popolano il laghetto sono una sessantina al momento, ma al di là delle anatre mute e delle oche, che sono tre, è difficile averne un conto preciso. Per loro natura infatti vanno e vengono. Ecco, tra i numerosi esemplari presenti, sono state destinate al trasferimento proprio le anatre mute. Questo per diversi motivi.

Il parere esperto

Innanzitutto, come spiega il veterinario Alessandro Avoni, dell’omonimo studio che da sempre si occupa non solo di animali d’affezione ma anche di animali selvatici in qualità di Cras riconosciuto, cioè Centro di recupero animali selvatici, i 16 esemplari di anatre mute sono troppi per il piccolo laghetto.


Inoltre, «sono animali di taglia grossa, che non volano ma pestano e con le grandi zampe palmate creano fango sul terreno e sporcano l’acqua. Questi animali non sono arrivati da soli ma sono stati introdotti nel laghetto dall’esterno, come avviene in numerosi laghetti cittadini. Però quello imolese è ormai piccolo per il gran numero di animali, così come l’area recintata annessa. Per il benessere di tutti, anatre mute e altre, che vanno e vengono, è necessario trasferirle altrove. Lo stesso vale per il decoro dell’area, che risulterebbe più ordinata e pulita senza tante anatre mute».

Dove andranno le anatre mute imolesi?

«Abbiamo già la soluzione – continua Avoni -. Io e un mio amico e biologo che gestisce il parco Acquae Mundi di Russi siamo in attesa dell’ok per il trasferimento degli animali nel laghetto del parco, ben più grande di quello imolese; le anatre mute andrebbero quindi a stare bene, lasciando spazio alle anatre che resterebbero a Imola. Purtroppo la burocrazia colpisce tutti e nonostante la disponibilità di parco e amministrazione comunale imolese, siamo in attesa dei passaggi istituzionali necessari».

I nuovi cartelli informativi

A seguito dell’incontro di ottobre, Area Blu ha predisposto i nuovi cartelli per educare i visitatori a non dare agli anatidi cibo che possa compromettere la loro salute, come pane e farinacei ma anche agrumi. Meglio portarsi dietro delle verdure se si vuole interagire con gli animali in maniera rispettosa della loro natura.

Anche se, va detto, quando le anatre mute andranno a Russi, non resterà nessuno a “scodinzolare” felice della pappa ricevuta… Ma prima il benessere, di tutti.

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