di Federico Spagnoli
Assi di carte per maniche corte
mi annuncio alla gente
con un colpo di tosse,
non mi fingo malato
malato non sono,
è solo che cerco
di fendere il vento
per costringermi ancora
ad emettere un suono
busso alle porte
con un colpo di mano,
non mi fingo sicuro
un motivo non trovo,
è solo che cerco
di perdermi in tempo
e far sì che la vita
non mi accada di nuovo
due linee parallele
non s’incontrano mai,
secanti invece sì
ma una volta soltanto,
e due asintoti stanno
più vicini che possono
e imitandoci un poco
toccarsi non riescono
spezzo le giornate
per dividerle insieme
tra compagni di stanza,
mia compagna distanza,
poi sogno ad occhi aperti
e richiede gran forza,
come obliare persone
di cui non posso far senza
nell’aria gli addii
i trattati di pace
congiure che fanno
mie veci, mia voce
strozzata, e svaniti
i forconi, le fiaccole
sono un rospo, e per cena
non ho altro che lucciole