Bologna/ Dall’aeroporto Marconi entravano 2,8 milioni di euro non dichiarati

Forse non tutti sanno che la normativa vigente stabilisce l’obbligo di dichiarare in dogana somme pari o superiori a 10mila euro per i trasferimenti in entrata o in uscita dal territorio nazionale.
Quindi, se si parte per l’estero o si rientra non si possono portare più di 10mila euro in contanti, ed in caso contrario vanno dichiarati.

L’attività di contrasto al traffico illecito di valuta svolto dalla Guardia di finanza e dall’Agenzia delle dogane e monopoli all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna egli ultimi sei mesi ha permesso di individuare 2,8 milioni di valuta non dichiarata.

La maggior parte dei trasgressori ha scelto di estinguere immediatamente la violazione attraverso il pagamento della sanzione prevista, usufruendo dell’istituto dell’oblazione. Tuttavia, per i passeggeri recidivi, quindi già sanzionati in misura ridotta negli ultimi cinque anni, è stato applicato il sequestro amministrativo di parte della valuta trasportata.

Tra i casi più significativi figura quello di un cittadino marocchino residente in Italia, proveniente da Casablanca, fermato con oltre 50mila euro in contanti non dichiarati. In questo caso, la normativa prevede il sequestro del 50% della somma eccedente il limite consentito, pari ad oltre 20mila euro.

Questi episodi evidenziano come tali violazioni, apparentemente di natura amministrativa, possano celare fenomeni di maggiore gravità, tra cui riciclaggio di denaro e finanziamento di attività illecite.
I risultati raggiunti sono frutto di una stretta collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e Monopoli, rafforzata dal protocollo d’intesa siglato il 3 aprile 2023.

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