Il turismo deve cambiare, diventare sempre più autentico, diffuso e immersivo

Durante le festività natalizie per gli agriturismi della provincia di Bologna non è andata come si sperava.

Un’indagine condotta da Confagricoltura Bologna ha evidenziato che, per Natale e Capodanno, non si è registrato il boom sperato. Le prenotazioni si sono infatti fermate al 60% della loro capacità, mentre lo scorso anno le strutture erano occupate per quasi il 75%.

Le strutture hanno affrontato difficoltà sia per quanto riguarda pranzi e cene festivi, sia per i pernottamenti di una sola notte.

Come sottolinea Marco Casali, vicedirettore e responsabile del settore agriturismo di Confagricoltura Bologna, «c’è comunque soddisfazione per la presenza confermata di numerosi turisti italiani e stranieri che hanno scelto di soggiornare più notti, con l’intento di visitare Bologna e, soprattutto, di vivere un’esperienza di turismo immersivo, a contatto con le aziende agricole e le bellezze del nostro territorio».

Sono state infatti le richieste per soggiorni più lunghi ad avere contribuito a mantenere aperti gli agriturismi, garantendo attività in un periodo cruciale dell’anno.

Guardando al futuro, sono due le indicazioni da cui trarre insegnamento. La prima riguarda le opportunità da cogliere nel corso dell’anno appena iniziato.

Come scrive l’associazione agricola, «il 2025 sarà un anno cruciale per le strutture ricettive, grazie al ruolo strategico dell’Aeroporto Marconi di Bologna e ai numerosi eventi programmati nell’area metropolitana e in tutta Italia, come il Giubileo, che attirerà milioni di visitatori. Confagricoltura Bologna auspica che ogni forma di turismo presente sul territorio venga valorizzata per affrontare al meglio le opportunità e le sfide future».

La seconda occasione deve venire dal turismo diffuso sul territorio, cercando di valorizzare territori meno centrali del solito affollato centro di Bologna e offerte turistiche più ampie e articolate capaci di attrarre visitatori attenti a vivere le tante esperienze che la provincia bolognese può offrire.

Come sostiene Casali, «il turismo più è diffuso, meno è portatore di criticità. Il tema è cogente. Il sovraccarico turistico della nostra città è evidente segnale di problemi e crisi. Basti pensare al tema del disagio abitativo che sta diventando un vero e proprio rompicapo ma anche l’estremo affollamento di certi luoghi del centro che vanno in affanno finendo per abbassare l’offerta qualitativa. Un’ottima diversificazione e mitigazione di questi effetti è diffondere il turismo allargando l’offerta e soprattutto la promozione ai luoghi periferici della nostra città. È importante quindi lenire il sovraccarico ampliando la proposta. Sarà questo il traguardo da raggiungere e sarebbe bene incominciare a muoversi prima di cadere in situazioni irreversibili, così come sta già capitando ad altre città a noi vicine. Il Giubileo potrebbe essere già un primo momento di prova per sviluppare questa modalità diversa di fare turismo. La possibilità di accogliere così tante persone deve essere sfruttata al meglio, valorizzando l’intero meraviglioso territorio che abbiamo. Il modello del futuro deve essere infatti autentico, diffuso e immersivo. Cambiare è doveroso».

© Riproduzione riservata

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Anche su desktop, la tua esperienza sempre a portata di click!