Per la serie “la mostra da visitare per le feste” abbiamo scelto la bellezza della mitologia contemporanea di Nicola Verlato

Non oggi, perché il museo di San Domenico che la ospita è chiuso, ma da domani saranno giornate in cui è lecito e piacevole concedersi un po’ di tempo per la bellezza.

L’occasione più prossima di avere un contatto diretto con la bellezza è la mostra che Imola dedica a Nicola Verlato, e scoprire così il lavoro di uno degli artisti italiani più affermati e visionari a livello internazionale.

“Nicola Verlato. Myth Generation” raccoglie più di cinquanta opere, tra dipinti, disegni e sculture, accuratamente selezionate per illustrare l’evoluzione dell’artista e il suo dialogo costante con la mitologia e la società contemporanea. Al centro del lavoro di Verlato c’è il concetto di “mitologia contemporanea”: l’idea che, proprio come nell’antichità, il nostro tempo produca miti e icone che riflettono le paure, le ambizioni e i dilemmi esistenziali della società.

Verlato prende ispirazione da una vasta gamma di fonti: dai grandi maestri del passato come Caravaggio, Rubens e Bernini, alle estetiche contemporanee del cinema, dei fumetti, dei videogiochi e della realtà virtuale. Questa sintesi di influenze diverse si traduce in opere che sembrano animarsi sulla tela, trascinando l’osservatore in un mondo visivamente travolgente e intellettualmente stimolante.

Tra le opere in esposizione, spicca un ciclo pittorico ispirato alla figura di Pier Paolo Pasolini, in cui l’intellettuale e regista italiano viene raffigurato come un moderno martire. Questo lavoro, intenso e visionario, ripercorre i momenti salienti della vita di Pasolini e il suo tragico epilogo, trasformandolo in un archetipo universale del sacrificio poetico e politico. Accanto a Pasolini, altre opere esplorano temi di ambizione e rovina, rappresentando figure iconiche come James Dean, simbolo di una bellezza effimera e di un destino segnato.

La cifra dell’artista è la sua capacità di coniugare la tradizione della pittura rinascimentale e barocca con le suggestioni della cultura pop e dei media digitali. L’effetto è uno stile iperrealista e dinamico, che rivela una maestria tecnica straordinaria, unita a una profondità concettuale capace di parlare direttamente alle contraddizioni del nostro tempo.
Ogni quadro è concepito come una scena teatrale, ricca di dettagli simbolici che invitano a immergersi nel racconto e a riflettere sul significato più profondo delle immagini. Storie complesse diventano immagini di straordinaria potenza visiva.
La sua tecnica pittorica è rigorosa e meticolosa: l’artista utilizza la prospettiva rinascimentale e una costruzione spaziale impeccabile per creare composizioni che sembrano esplodere verso l’osservatore. Il risultato è un’opera che cattura l’occhio e la mente, portando il pubblico a interrogarsi su temi come il progresso tecnologico, la perdita dei valori tradizionali e la ricerca di nuove forme di spiritualità.

“Nicola Verlato. Myth Generation” è un’esperienza che non solo celebra il talento di un artista straordinario, ma invita lo spettatore a esplorare le mitologie del presente e a riscoprire il potere evocativo dell’arte. Una mostra imperdibile per chi cerca bellezza, provocazione e riflessione.

Come detto al principio, la mostra è in corso al Museo San Domenico e proseguirà fino al 19 gennaio. Curata da Diego Galizzi, direttore di Imola Musei, è organizzata con il supporto della Galleria Giovanni Bonelli di Milano.
La mostra è visitabile il venerdì dalle 15 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Sono previste visite guidate ogni sabato alle ore 11, su prenotazione. Chiuso il 25 dicembre e l’1 gennaio.

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