Parte con il san Francesco di Cristicchi la nuova rassegna del teatro comunale di Imola

Giovedì 6 febbraio, con il san Francesco d’Assisi di e con Simone Cristicchi, prenderà il via la nuova rassegna di drammaturgia contemporanea del Teatro comunale di Imola. Quattro spettacoli che si aggiungono alla stagione di prosa, e che sono l’occasione per scoprire e approfondire, attraverso il teatro, temi forti e di impegno civile.
La rassegna si chiama “Altri percorsi allo Stignani” ed è realizzata dal Comune di Imola in collaborazione con Accademia Perduta / Romagna Teatri.

Gli spettacoli

Con Franciscus. Il folle che parlava agli uccelli, attraverso la figura del poverello di Assisi, l’artista romano andrà ad indagare il labile confine tra follia e santità, tema cardine della sua vita. Al centro di questo spettacolo anche la povertà, la ricerca della perfetta letizia, l’utopia necessaria di una nuova umanità che riesca a vivere in armonia con il creato. Con canzoni inedite di Cristicchi e della cantautrice Amara.

Il secondo dei quattro spettacoli della rassegna andrà in scena giovedì 27 febbraio: Davide Enia con Autoritratto ci trascinerà nel lato più nero della mafia partendo dal caso che segnò uno spartiacque nella coscienza collettiva: il rapimento e l’omicidio di Giuseppe Di Matteo, il figlio di un collaboratore di giustizia, rapito, tenuto per 778 giorni in prigionia in condizioni spaventose, e infine ucciso per strangolamento e sciolto nell’acido. Una storia disumana che si configura come l’apparizione del male, il sacro nella sua declinazione di tenebra.

Venerdì 14 marzo sarà la volta di Arianna Porcelli Safonov in Fiabafobia: la risata è il linguaggio che serve ad affrontare il tema della paura come timone sociale, in una collana di racconti che indaga le fobie del nostro tempo. Siamo passati dal “Non abbiate paura” di Giovanni Paolo II al “Restate a casa”, da “Andrà tutto bene” alla vigile attesa. Ogni anno viene prodotto un nuovo soggetto che dovrà farci paura: Chernobyl, la mucca pazza, l’arsenico nell’acqua, i testimoni di Geova, i musulmani. Uno spettacolo per ridere e per pensare.

La rassegna si chiuderà venerdì 11 aprile con La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza, commedia nera scritta da Alberto Fumagalli per raccontare disagio, voglia di libertà e di non arrendersi, non importa quanto i propri sogni siano malconci e bistrattati. Con Damiano Spitaleri che interpreta Ciccio Speranza, ragazzo sovrappeso ed emarginato, deciso a danzare nonostante tutto e tutti.

I biglietti

La prevendita dei singoli biglietti è attiva su Vivaticket per tutti gli spettacoli: biglietto unico in qualsiasi settore a 18 euro, eccetto il primo spettacolo di Simone Cristicchi a 25 euro.

La dichiarazione dell’assessore alla Cultura del Comune di Imola Giacomo Gambi:

«Presentiamo un nuovo cartellone che abbiamo chiamato Altri percorsi, dedicato alla drammaturgia contemporanea con spettacoli che ci offriranno spunti per riflettere. Partiremo dal tema della spiritualità con Francesco d’Assisi interpretato da Simone Cristicchi, proprio la settimana prima che l’artista vada a Sanremo, per poi addentrarci nell’impegno civile con Davide Enia, nelle fobie del presente con Arianna Porcelli Safonov e nella caparbietà di chi insegue i propri sogni con l’ultimo spettacolo di Alberto Fumagalli. Il teatro è stimolo per il pensiero ma anche evasione e divertimento: a teatro si respira la vita».

La dichiarazione di Claudio Casadio e Ruggero Sintoni, direttori artistici di Accademia Perduta / Romagna Teatri e curatori della rassegna:

«Con vero entusiasmo e orgoglio inauguriamo insieme il nuovo cartellone: quattro appuntamenti, volti noti e spettacoli notevoli che si confrontano – con rigore e in alcuni casi con ironia – con spiritualità universale, memoria storica, “materie” del presente. Temi urgenti e profondamente umani che tradotti per il palcoscenico diventano ancora più vividi, invitando a riflessioni e aprendo a confronti. Ed è in questi confronti, in questo scambio collettivo tra gli Artisti e i diversi “pubblici” che, in fondo, risiede il senso più vero e importante del teatro».

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