“Sommersi”, il cortometraggio made in Santerno Valley. Raccontato bene

di Milena Monti

Una storia che racconta la Storia. Da un lato l’estate di due adolescenti, gli annoiati Michael e Lorenzo che non sanno darsi pace per il lento scorrere del tempo in quel di Castel del Rio e cercano il brivido pur di provare qualcosa di autentico; dall’altro l’alluvione che nel maggio del 2023 ha colpito l’Emilia-Romagna.

È il binomio storia-Storia al centro del racconto di Sommersi, cortometraggio “made in Santerno Valley” che in appena 19 minuti riesce a concentrare e concatenare trame all’apparenza così diverse, affiancando metaforicamente la tragedia ambientale e la tragedia interiore di un’adolescenza difficile. Il titolo, infatti, fa riferimento al tempo stesso all’essere sommersi dall’acqua, in primis, ma anche dal senso di colpa per le conseguenze delle proprie azioni.

Il corto Sommersi è diretto dal regista imolese Gian Marco Pezzoli, scritto da Giorgia Baracco e Marta Bedeschi (anche quest’ultima imolese) e prodotto dalla ravennate Kamera Film di Maria Martinelli.

La trama

A Castel del Rio, piccolo borgo dell’appennino emiliano-romagnolo, l’estate sembra non finire mai.
È l’ultimo giorno di vacanza per Michael e Lorenzo, due adolescenti che, intrappolati dalla noia e dall’afa, si abbandonano a un gioco pericoloso. Un sasso lanciato dal cavalcavia causa un incidente mortale, e ciò che sembrava un gesto innocente costringerà i ragazzi a confrontarsi con la tragedia che hanno causato.
Mentre il fiume Santerno straripa e travolge tutto, Michael e Lorenzo sono costretti a fare i conti con le loro azioni; per non restarne sommersi dovranno scegliere se convivere con quel terribile sbaglio o redimersi espiando le proprie colpe.

Il premio Rai Cinema Channel (e quando lo vedremo in Rai)

Per il suo essere «un cortometraggio che racconta come l’innocenza possa essere spazzata via in un sol colpo dall’incoscienza, grazie a due giovani intensi protagonisti che conducono con grande bravura in un dramma inaspettato», Sommersi si è aggiudicato il premio Rai Cinema Channel Best Short Film alla 23ª edizione del Rome Independent Film Festival (o Riff 2024), lo scorso novembre.
Un premio di spessore, che consiste nel contratto di acquisto dei diritti web e free tv del corto da parte di Rai Cinema Channel (per un valore di circa tremila euro); in pratica il film godrà della visibilità su raicinemachannel.it, sui siti partner e, a discrezione dei responsabili delle reti, sui canali Rai.
La pubblicazione, però, non avverrà prima della primavera 2025, verosimilmente, così da permettere al corto di partecipare ad altri festival nazionali e internazionali e, magari, vincere altri premi. Dopo il premio al Riff 2024, infatti, Sommersi si è aggiudicato anche il premio speciale Emilia Romagna al festival “I luoghi dell’anima” promosso dall’associazione culturale Tonino Guerra di Santarcangelo di Romagna.

Come nasce il film

Sommersi è prodotto da Kamera Film (di Maria Martinelli)

«Da sempre fra gli obiettivi di Kamera Film c’è il racconto del territorio insieme al territorio stesso – spiega la produttrice Maria Martinelli -. Nella nostra visione c’è infatti la volontà di condividere il lavoro con i soggetti del nostro stesso territorio, realtà professionali e associative, e non solo raccontarne i luoghi in chiave di promozione territoriale. In Sommersi abbiamo raccontato il territorio con le sue criticità sociali e, ahinoi, strutturali. Del resto, fare cinema significa fare emergere temi attraverso un mezzo che è il cinema, la settima arte, e con questa andare a toccare il cuore e l’anima delle persone, gli spettatori. Anche grazie al suo raccontare il territorio con il territorio, Sommersi ha riscontrato un grande successo che vogliamo condividere  attraverso una proiezione cinematografica a Imola. Ci stiamo organizzando, sarà come una festa».
Il film ha il sostegno della Emilia Romagna Film Commission, il patrocinio dei Comuni di Fontanelice, Casalfiumanese, Borgo Tossignano e Castel del Rio ed è prodotto in collaborazione con l’associazione Noi Giovani di Imola, cooperativa Combo e cooperativa Black Cut. Sponsor del film sono la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, la Bcc ravennate forlivese e imolese e la Sacmi. Sponsor tecnici: autodemolizioni Proni, Edil Giacomelli, Doppio Malto, Imolamare, azienda agricola Il Regno del Marrone, Little Italy Barbershop.

Sommersi è scritto da Marta Bedeschi e Giorgia Baracco

«La storia di Sommersi nasce dalla volontà di esplorare un momento complesso e delicato come l’adolescenza, età di transizione in cui non si è più bambini ma nemmeno adulti – racconta la sceneggiatrice Marta Bedeschi, imolese -. È un periodo in cui le emozioni sono amplificate, le azioni spesso inconsapevoli, e si tende a sottovalutare le conseguenze delle proprie scelte. Questo tema ha portato me e Giorgia a riflettere su alcuni episodi di cronaca che, da anni, si ripetono: giovani, spesso minorenni, che gettano sassi dai cavalcavia, trasformando un gioco in tragedia. La sceneggiatura si ispira proprio a questi fatti. Inoltre, è anche un omaggio ai luoghi della nostra infanzia e adolescenza. La scelta della Valle del Santerno non è casuale: è una terra che io e Giorgia conosciamo intimamente, dove abbiamo trascorso le estati sulle rive del fiume, che amiamo e volevamo mostrare in tutta la sua suggestività. La sua atmosfera sospesa, quasi fuori dal tempo, riflette perfettamente il mondo interiore dei protagonisti, Michael e Lorenzo. Abbiamo scritto la prima sceneggiatura di Sommersi nel 2019 e inizialmente la piena del fiume Santerno era pensata come un semplice elemento narrativo, una svolta drammatica che enfatizzava il tumulto interiore dei protagonisti. Tuttavia, l’alluvione che ha colpito la Romagna nel maggio 2023 ha inevitabilmente influenzato il progetto. È stato un evento terribile e non potevamo ignorarlo. Così, insieme al regista, abbiamo deciso di integrare questa storia nella storia, trasformandola in una metafora ancora più potente». La storia di Sommersi, infatti, vuole far riflettere anche «su temi di grande attualità come la necessità che gli adulti siano una guida per le nuove generazioni, nonché il cambiamento climatico e l’impatto delle catastrofi naturali sulle nostre vite».

Sommersi è diretto da Gian Marco Pezzoli

«Girare questo corto è stata una piccola grande sfida – spiega il regista, l’imolese Gian Marco Pezzoli, classe 1992 -. Penso soprattutto alla scena dell’auto sommersa. Solitamente per scene del genere si va a girare a Roma, dove ci sono piscine apposite per girare sott’acqua, pratica interessante ma anche complessa e costosa. Noi non volevamo allontanarci dalla Valle del Santerno che è al centro della storia, era una necessità e anche una sfida, così ci siamo attrezzati per girare alla piscina Conca Verde di Fontanelice, a impianto chiuso. Qui sono stati cruciali il lavoro di squadra e il sostegno degli sponsor tecnici, nel dettaglio Proni, Giacomelli e Imolamare. Proni ci ha fornito l’auto, l’ha incidentata e portata nei luoghi delle scene (cavalcavia dell’incidente e piscina); inoltre ha rimosso le componenti inquinanti prima dell’immersione. Giacomelli ha sollevato l’auto e l’ha inserita nella piscina piena. Imolamare ha addestrato l’attore più giovane per la scena sott’acqua dove era necessario utilizzare un erogatore (mentre l’incidentato è apneista) e si è occupata della sicurezza in acqua. Abbiamo lavorato una giornata intera per una singola scena, girando di notte, sotto la pioggia, al freddo. È stata un’esperienza emozionante per tutta la troupe, il risultato è un lavoro di grande livello artistico».

La scena girata nella Piscina Conca Verde di Fontanelice

Sommersi è il progetto di NoiGiovani

Non solo corto. Sommersi è anche il nome di un progetto dell’associazione imolese NoiGiovani presieduta proprio da Gian Marco prezzoli (regista del film).
Si tratta di un laboratorio di cinema organizzato insieme alla Fondazione Santa Caterina di Imola che ha coinvolto una ventina di partecipanti in un corso di cinema e nella successiva realizzazione di un cortometraggio omonimo sulle situazioni di difficoltà quotidiane dei giovani.
L’associazione NoiGiovani ha infatti nella propria mission il supporto ai giovani creativi e il miglioramento del territorio attraverso la creatività. «Sono presidente dell’associazione da poco – ammette Pezzoli – ma fin da subito ho voluto continuare il lavoro di sostegno ai giovani e giovanissimi del territorio, proprio come io sono stato sostenuto dalla vecchia generazione dell’associazione. E ho scelto di farlo attraverso il linguaggio del cinema che mi è proprio. Il corso è stato molto partecipato e il corto che ne è nato è stato un piccolo emozionante successo, un ottimo lavoro ben realizzato dalla prima all’ultima fase, anche se poi non è stato inserito nel film».

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