Il Comune di Imola fa ricorso contro l’annullamento del bando del Caffè della Rocca

Nell’assegnazione del Caffè della Rocca, sia Area Blu che il Comune di Imola sono convinti di «aver operato con trasparenza e professionalità». Per questa ragione Area Blu ha deciso di ricorrere in appello contro la decisione del Tar che aveva annullato il bando di assegnazione. Toccherà quindi al Consiglio di Stato decidere se si dovrà ripartire da zero e rifare il bando oppure no.

Il 2 gennaio il Tar dell’Emilia-Romagna aveva accolto il ricorso del precedente gestore, la società Caffè della Rocca di Lorenzo Sabbioni, a cui nel febbraio 2024 era subentrata la società Mr Bruce

Il tribunale regionale aveva accettato uno dei quattro punti sollevati dal ricorrente contro la scelta dell’amministrazione di «non effettuare la verifica nei confronti dell’aggiudicatario dell’insussistenza di cause di esclusione», giudicandola quindi illegittima. Secondo i giudici, ci sarebbe stato da parte dell’amministrazione pubblica imolese un difetto di istruttoria nella verifica della «regolarità fiscale e contributiva e al rispetto degli obblighi sulla sicurezza del lavoro».

Secondo il Comune di Imola, come si legge in una nota dell’amministrazione, il «bando è stato annullato sulla base di un’interpretazione che ha valutato che Area Blu non avesse effettuato la verifica prevista dal codice dei contratti pubblici circa il possesso dei requisiti morali in capo all’impresa aggiudicataria, nonostante la verifica sia stata dedotta in giudizio da Area Blu né vi siano state contestazioni al riguardo».

Come andrà a finire lo vedremo. 

Oltre al Caffè della Rocca, è stato assegnato nelle settimane scorse anche il chiosco Dolce Vita al Parco Tozzoni, confermando il gestore precedente, “Gino”. 

Il Comune dichiara di avere voluto garantire, con le nuove concessioni, «uno standard più elevato di servizi per la cittadinanza dando molta importanza all’offerta tecnica presentata dagli operatori, senza trascurare l’impatto economico di tali concessioni, in termini di ricaduta sul territorio e sulla collettività».

Di certo l’impatto economico per le casse comunali sarà notevole. Il canone del Caffè della Rocca è infatti passato da 19.910 euro all’anno a 48mila euro. In 12 anni di concessione porterà 360mila euro di entrate in più. Per il Chiosco Dolce Vita si è invece passati da 16.620 euro annuali a 75mila euro. In 15 anni di concessione si tratta di 825mila euro.
Facendo la somma, il Comune otterrà nel periodo delle due gestioni un milione 185mila euro in più. 

In conclusione, dice il sindaco, «aver effettuato procedure di assegnazione aperte e trasparenti, e aver revisionato i canoni, adeguandoli al mercato, è stato un, seppur da taluni non apprezzato, coraggioso atto di equità».

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