Per l’educazione finanziaria non è mai troppo tardi, ma è meglio iniziare a scuola

È cosa nota che nell’educazione finanziaria dei giovani il nostro Paese è in ritardo. E non parliamo dell’alta finanza, di quelle cose da broker che si vedono nei film. Ma delle conoscenze di base, che consentono di orientarsi nella quotidianità, di compiere scelte, anche molto importanti per il proprio futuro, in maniera informata e consapevole, quelle competenze minime che mettono al riparo da brutte sorprese. 

Come ragiona Emanuela Bacchilega, consigliera delegata alla sostenibilità della Bcc ravennate, forlivese e imolese, la questione è di estrema importanza: «I giovani sono nativi digitali, e quindi hanno una ottima confidenza con le nuove tecnologie; eppure sulle questioni di tutti i giorni, pensiamo anche solo ai pagamenti digitali, si trovano in difficoltà, come è normale che sia alla loro età. Purtroppo con certi concetti si trovano ad avere a che fare solo quando costretti dalle contingenze, mentre con un po’ di formazione avrebbero tutti gli strumenti necessari per “cavarsela” in autonomia».

Si aggiunga che sono sempre di più i giovani orientati a fare impresa, ad avviare startup, a “mettersi in proprio”, e quindi tematiche come l’accesso al credito, il finanziamento, il crowdfunding, la creazione di business plan, le forme assicurative e gli strumenti di pagamento, non possono essere ignorate.

Proprio per colmare queste lacune, La Bcc ha avviato una serie di percorsi di educazione finanziaria offerti a tutte le scuole interessate del territorio in cui la banca è presente. Ad un primo evento organizzato a Cesena hanno partecipato circa 200 studenti, e un secondo incontro ha coinvolto i ragazzi che frequentano l’Istituto Persolino Strocchi di Faenza, per un totale di 110 studenti.
Nei prossimi mesi un fitto calendario di iniziative analoghe prevede incontri al Polo Tecnico di Lugo, all’Istituto Paolini Cassiano di Imola, all’Istituto Tecnico Matteucci di Forlì e l’Istituto comprensivo di Dozza Imolese.

La Bcc promuove questi tipi di corsi nelle scuole fin dal 2018. Un tema di formazione, fondamentale per far crescere gli adulti di domani, importante anche per l’istituto di credito cooperativo che spera, perché no, che una volta diventati grandi questi ragazzi si ricordino della banca che sul territorio li ha incontrati e ha fornito loro gli strumenti essenziali per orientarsi nelle scelte della vita.

Come spiega Emanuela Bacchilega, «nelle scuole andiamo con i nostri collaboratori più giovani, proprio per cercare una continuità, una sintonia di problematiche, di modo di pensare e anche di linguaggio. Sarà anche per questo metodo “peer to peer” che abbiamo scelto, ma il risultato è che le iniziative riscuotono un certo successo, coinvolgono gli studenti, li spingono a partecipare, a fare domande. Spesso si tratta domande che ti stupiscono, testimonianza di storie diverse, a volte anche complesse, e della voglia di intraprendere e di darsi da fare. Siamo noi che dobbiamo dargli fiducia, lasciare che provino e che sbaglino».

Negli ultimi giorni dell’anno La Bcc ravennate, forlivese e imolese ha premiato la sua socia numero 40mila. Si tratta di una studentessa di 18 anni che vive ad Alfonsine e frequenta l’ultimo anno del Polo Tecnico di Lugo.

Da qualche anno la banca assegna una borsa di studio da 100 euro (200 euro per i figli dei soci) a tutti gli studenti che si sono diplomati con il massimo dei voti.

«Un investimento per il futuro, per La Bcc e per i ragazzi, che speriamo domani si ricordino della banca che ha creduto in loro».

© Riproduzione riservata

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Anche su desktop, la tua esperienza sempre a portata di click!