Resistiamo all’estinzione musicale con il punk dei T-Rex Squad

di Riccardo Olmi

Arterie incontra una band di T-Rex, proprio come quei giganti che camminavano sul nostro pianeta fino a 66 milioni di anni fa.
L’asteroide che, a quanto pare, colpì il Golfo del Messico sterminando la maggior parte dei dinosauri che popolavano la terra, non ha minimamente scalfito questi quattro esemplari, che come ricorda il titolo del loro primo Ep “resistono all’estinzione”.

La band

I T-Rex Squad al momento si sono stabiliti tra Bologna e Ferrara e sono: Vittorio Burgo (basso), Moreno Federico (chitarra), Thomas Pifferi (batteria), Angelo Iervolino (voce).
Questa band porta ad Arterie un punk “jurassico”, come a loro piace definirlo. Il genere fonde il punk rock italiano alla Derozer e Gerson ai suoni d’oltreoceano, come quelli dei Bouncing Souls e Rancid, ma con una decisa impronta street-punk.

«Mischiamo ironia, parallelismo e giochi di parole perché siamo una band che affronta, suonando, temi sociali – racconta Vittorio -. Parliamo di antifascismo, antirazzismo, antisessismo, contro la violenza e a favore dell’equità. La musica non può certo cambiare il mondo ma può suggerire una visione diversa delle cose. Se, anche solo una persona, ascoltando il nostro lavoro, può farsi un’idea differente della società e delle sue maschere, vuol dire che noi abbiamo raggiunto il nostro obiettivo».

Questa famiglia di T-rex nasce dopo un concerto ad “alta concentrazione alcolica”, ed il release dei First Brawl (band in cui suonava Vittorio), nel 2019.
«Cercavamo un modo per trasformare le nostre serate, il nostro stare insieme, in un vero e proprio progetto. Angelo e Thomas hanno scherzato sull’ipotesi di formare una band, e lo abbiamo fatto».

Due Ep, #resistiallestinzione e #alladeriva, un album uscito nel settembre scorso, #manifesto, e tanti progetti per tournée, in Italia e all’estero, rivelano che questi artisti resistono davvero all’estinzione della passione, alimentandola con il fare e con il creare musica
«La scelta di usare gli # nei nomi dei nostri progetti è ironica. La nostra idea era di prendere in giro chi riduce concetti complessi a slogan, proprio come avviene con gli hashtag sui social».

L’immaginario e il contesto storico ereditato da questa band fonda le sue radici negli anni ’80 dei centri sociali e della lotta politica giovanile.
«Il binomio punk-anarchia è superato. Gli anni ’80 ci hanno regalato un punk di denuncia importante e noi continuiamo a farlo, a modo nostro, a distanza di 40 anni».
I testi dei brani di questi “jurassici”, sono in italiano. «Negli anni abbiamo consolidato suono e sinergia. Si crea quell’amalgama che richiama una relazione, un rapporto d’amore, e che poi, nel tempo, si vede se resiste».

#manifesto

#manifesto, il loro ultimo album uscito a settembre, contiene esperienze individuali che confluiscono nel progetto collettivo del gruppo.
«Il disco lo abbiamo registrato a Ravenna nello Studio 73, dal nostro guru delle produzioni, il mitico Riccardo “Paso” Pasini che è il quinto T-Rex del gruppo. Sono tante le realtà con cui abbiamo avuto il piacere di collaborare: Gasterecords di Bergamo, Rumagna Sgroza che, come suggerisce il nome, è romagnola di Ravenna e Underground Stars Records, che è l’etichetta di Angelo e Thomas, due T-Rex, e Rusty Knife, una label francese».
Per promuoverlo, sabato 8 Febbraio, hanno suonato a Bologna, al circolo Hex in via di Corticella. In cartellone i T-Rex Squad, i Nabat, e in chiusura un Dj set di Le Tre Madongie.

Guerra

Nei brani dei T-Rex Squad troviamo testi di denuncia sociale, che uniscono la potenza del messaggio al parallelismo ironico del linguaggio. Salvare e Guerra racchiudono temi attuali. Mentre il primo parla di violenza di genere, Guerra utilizza l’ironia per raccontare le contraddizioni e l’insensatezza dell’agire umano.

Per amplificare i loro messaggi e far conoscere a tutti la loro musica, anche i T-Rex hanno iniziato ad usare i social.
«Noi non siamo cresciuti con i social, per noi la rete è ancora quella che si tesse tra persone che si incontrano ma questi strumenti li usiamo per promuovere il nostro lavoro, con parsimonia».

Le tournée per resistere all’estinzione

Nei progetti futuri del gruppo c’è sicuramente il desiderio di suonare dal vivo in Italia e all’estero.
«Nessuno di noi vive di musica quindi organizzarci per fare un tour e partire, chiedere le ferie al lavoro e sistemare tutto a casa, richiede una grande programmazione. Sono le tournée che ci fanno resistere all’estinzione, per usare lo slang dei T-Rex».
La musica di questa band l’ha portata sui palchi della Germania (per due volte) e della Slovenia. Un importante appuntamento tutto bolognese è per il 29 di marzo, quando faranno parte della line up del festival Partirò per Bologna Volume 7, insieme a Banda Bassotti, il Muro del Canto e 99 Posse, all’Estragon.
«Quest’anno ci hanno contattato loro. Hanno chiamato Thomas, che senza consultare nessuno ha detto sì. E per fortuna!».

L’asteroide Covid, ha colpito il pianeta terra. Quattro (+1) Tyrannosaurus Rex sono sopravvissuti. Si chiamano T-Rex Squad e continuano a resistere, grazie alla musica.

Non dimenticate di ascoltare il podcast (lo trovi QUI) e il vodcast (QUI) realizzato in collaborazione con Emmerreci – Media Radio Castellana. Ci risentiamo in diretta su Emmerreci il mercoledì dalle 20 alle 21 con una nuova band.

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