Sulle onde del prog rock con la band tutta imolese Le Vele di Oniride

di Riccardo Olmi

Questa settimana Arterie prende il largo sulle onde del prog rock con Le Vele di Oniride, insieme al fondatore e chitarrista di questa band tutta imolese, Nello De Leo.
«Il nome del gruppo nasce dalla visione di Loris Furlan – racconta Nello -, il nostro produttore, a cui i brani ispirarono l’immagine delle vele di una grande nave diretta verso una terra, Oniride, sospesa e surreale come le nostre melodie».

De Leo ha iniziato a suonare per gioco; la chitarra era il suo linguaggio e non avrebbe mai immaginato che sarebbe diventata anche la sua professione.
Una parte importante del suo percorso musicale è stata con gli Ellephant, con i quali ha iniziato a sperimentare e comporre. Dopo un periodo di studio in conservatorio come chitarrista jazz, nel 2012 De Leo riprende i vecchi brani, terminandoli insieme a Francesco Ronchi (voce), Cristiano Costa (tastiera), Lorenzo Marani (basso) e Jacopo Cenesi (batteria). Al momento però la formazione de Le Vele di Oniride è cambiata, mantenendo Francesco alla voce e accogliendo Eleonora Gasparri (tastiera), Vittorio Zappone (basso), Emanuele Sabattani (batteria).

«L’esperienza del conservatorio è stata fondamentale perché mi ha permesso di rendere la mia passione per la musica un lavoro. Oggi sono un maestro di chitarra ed insegno alla Jeko Music, una scuola di musica imolese, dove posso trasmettere la mia passione con tecnica e metodo».

“La Quadratura del Cerchio”

Le Vele di Oniride ci hanno presentato un repertorio prog-rock con influenze psichedeliche, racchiuso in un album prodotto dall’etichetta Lizard Records di Venezia, proprio con Loris Furlan: “La Quadratura del Cerchio”.
«Il significato del titolo è molto semplice: sono finalmente riuscito a concludere questo disco e a far confluire tutte le nostre idee all’interno, il cerchio si è chiuso».
Il primo brano, “L’illusione dell’Oblio”, è un po’ il biglietto da visita del gruppo, si compone di accattivanti riff di chitarra, elementi psichedelici accostati ai testi in italiano.

«Il prog è per me libertà sonora. Come chitarrista non sovrasto mai gli altri componenti, mi piace molto sperimentare con effetti e pedalini. Quando suono mi metto al servizio del gruppo. Nei miei brani non voglio dimostrare nulla».

Inizialmente De Leo scriveva i testi da solo, ora compone assieme a Francesco Ronchi.

Dal vivo, dal vivo!

Nello De Leo ha anche gestito una sala prove, che attualmente è chiusa per lavori. Il centro giovanile Flood di Mordano, gestito anche da alcuni membri del gruppo, è oggi la sala prove de Le Vele di Oniride.
Con un disco prodotto, distribuito e stampato, il bisogno di suonare dal vivo è impellente.
«Per la primavera abbiamo già preso contatti con il centro giovanile Ca’ Vaina di Imola, ma potremmo anche avere l’opportunità di suonare in un’altra importante vetrina musicale: il Veruno Prog Festival, in provincia di Novara. Per il nostro genere è un appuntamento molto importante».

I testi in italiano?!

La scelta dei testi in italiano può essere un’arma a doppio taglio per una band che aspiri a suonare anche all’estero.
«Per gli estimatori di questo genere musicale i testi in italiano non costituiscono un limite e sono apprezzati anche dal pubblico di altri Paesi. Grazie a Bandcamp, un servizio musicale che fornisce agli artisti la possibilità di mettere in vendita i propri dischi, abbiamo raggiunto anche molti ascoltatori all’estero che hanno acquistato la nostra musica. La tendenza oggi è preoccupante perché il supporto fisico della musica quasi non esiste più. Anche se i vinili sono tornati di moda, il mercato ha le stesse dinamiche di un fast food, dove l’offerta è sempre generosa e accattivante ma ha tutta più o meno lo stesso sapore».

La copertina

La copertina de “La Quadratura del Cerchio” è stata realizzata da Egidio Marullo, un artista che ha lavorato con tecniche innovative, lasciando cadere su una lastra trasparente gocce di colore e fotografando l’imprevedibile risultato ottenuto.

In questo momento Le Vele di Oniride fa rotta verso un’estate che si augurano essere piena di concerti.
«Siamo sempre alla ricerca di locali ed iniziative che ci permettano di suonare dal vivo e farci conoscere. Siamo molto contenti del risultato ottenuto con questo primo disco, la creatività non ci manca e stiamo già lavorando a nuovi brani».

Non dimenticate di ascoltare il podcast (lo trovi QUI) realizzato in collaborazione con Emmerreci – Media Radio Castellana. Ci risentiamo in diretta su Emmerreci il mercoledì dalle 20 alle 21 con una nuova band.

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