Crescono i prezzi dei biglietti dell’autobus, adesso tocca alle linee extraurbane

Dopo gli aumenti delle tariffe del trasporto urbano decisi dal Comune di Imola (ne abbiamo parlato QUI) a giorni chi si sposta in autobus dovrà fare i conti anche con i rincari delle corse extraurbane. E se le prime interessano prevalentemente gli studenti e le categorie sociali in maggiore difficoltà economica, sulle linee che escono dalla città a viaggiare sono in prevalenza ancora gli studenti e i lavoratori che usano l’autobus per raggiungere le zone industriali verso Osteria Grande, verso il ravennate lungo la Selice e verso Poggio Piccolo, Castel Guelfo e Medicina.

Una bocciatura netta dei rincari di biglietti e abbonamenti decisi dall’amministrazione comunale senza l’accordo coi i sindacati arriva dalla Cgil.

Come scrivono il segretario generale della Cgil di Imola Stefano Moni (nella prima foto) e il segretario dello Spi-Cgil Angelo Gentilini (nella seconda), «abbiamo già espresso il nostro giudizio molto critico sull’impianto complessivo della manovra tariffaria sul trasporto pubblico locale adottata dal Comune di Imola e ora esprimiamo la nostra contrarietà anche a questa manovra che prospetta ulteriori aumenti sul trasporto extraurbano».
L’organizzazione sindacale ribadisce che «il trasporto pubblico è un pezzo di stato sociale e aumentare le tariffe in piena crisi economica non è una politica progressista».
Per lo Spi-Cgil, gli anziani risultano i più penalizzati dagli aumenti, «considerando il fatto che solitamente non usufruiscono degli abbonamenti mensili e annuali, perché non si spostano tutti i giorni, ma usano il biglietto giornaliero e quello City Pass 10 corse. Crediamo che si debba incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici anche seguendo una logica sperimentale del tipo è meglio che sui bus ci siano 10 anziani ad un costo ridotto piuttosto che solo 5 ad un costo lievitato: il risultato economico è simile, ma quello sociale molto diverso».

Segue poi un appello a tutto il territorio imolese, al sindaco e presidente del Circondario Imolese Marco Panieri in testa: «Come Cgil e Spi Imola ci impegneremo a contrastare questi ulteriori aumenti chiedendo l’appoggio di tutte le istituzioni del Nuovo Circondario imolese a partire dal suo presidente, delle associazioni di categoria e di impresa, e ciò nell’intento di far sentire una unica voce a difesa del nostro circondario nei tavoli metropolitani».

«Il nostro territorio martoriato dalle recenti alluvioni – ribadisce il sindacato – non si merita questi ulteriori aggravi e questa politica sconsiderata che andrebbe a compromettere pesantemente la quotidianità delle fasce più deboli della popolazione. Dimostriamo tutti insieme di avere cura del nostro territorio e dei valori di solidarietà che fanno parte della nostra storia».

© Riproduzione riservata

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Anche su desktop, la tua esperienza sempre a portata di click!