Brenso, breve e intenso come il ragù alla bolognese

di Riccardo Olmi

Bre(ve ma inte)nso, questo numero di Arterie è dedicato ai Brenso.

Davide Melchioni, Serena Malossi, Francesco Sperti, Luca Minnai, Giacomo Mannieroni, Andrei Galliè fondano questo nuovo progetto a Bologna, nel 2019, pochi mesi prima dell’inizio del lockdown. Dopo innumerevoli videochiamate e sole tre prove in presenza, nel 2021 esce il loro primo Ep “Brenso”, registrato in presa diretta al Cabot Cove di Bologna. Subito dopo questa pubblicazione d’esordio, Luca Minnai cede la chitarra ritmica a Iuri Panzacchi.

«Se dovessi definire il nostro stile musicale direi che siamo una band che racchiude psycho punk, grunge, garage e… facciamo casino».

Il meglio di questa band è sicuramente dal vivo, ma l’energia della loro presenza scenica si conferma anche nelle registrazioni, rigorosamente in presa diretta, molto fedeli a ciò che propongono sul palco.
Bisogna entrare in un club dalle pareti grigio fumo o quasi, uno di quei locali dove si arriva vicinissimi al palco, proprio sotto gli amplificatori Marshall che graffiano duro e saturano le frequenze delle corde, lasciando filtrare la voce urlante senza coprirla, lasciando rullare la batteria che picchia incessantemente e lasciando anche lo spazio ai tasti percossi con affondi energici, per sentire davvero i Brenso e farsi travolgere dal loro «casino» lungo un concerto.

Come si crea il «casino»?

Una band di sei elementi, in cui confluiscono i gusti musicali di ogni membro del gruppo, ha comunque un percorso creativo con un proprio ordine.

Nietzsche diceva che bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante.

«Io scrivo dalle 6 alle 6.50 del mattino e dalle 21.30 alle 22.30 della sera, completamente sfatto (che in slang bolognese significa distrutto) – dice Davide -. Io porto un brogliaccio, un canovaccio e come me anche Jack. Su quell’idea di brano, ci confrontiamo tutti e Serena cesella minuziosamente tutto quanto, dando forma e voce al lavoro».

«Io non sono una scrittrice – dichiara Serena – faccio uscire la voce dal corpo, non canto, suono il mio strumento. Ho sempre cantato, vengo dal canto popolare. È stato Davide che un giorno mi ha riesumato da un momento in cui non suonavo più, e mi ha messo su un palco. La melodia non mi appartiene. Il corpo è lo strumento che uso per produrre un suono».

Anche Riccardo Emaldi, che da un anno ha sostituito Iuri Panzacchi alla chitarra, conferma questa condivisione delle intuizioni creative: «Quando trovo un riff che mi convince, lo porto in studio, a disposizione di tutti, perché la composizione condivisa é la strada giusta per convincere il pubblico».

Con più di 50 concerti all’attivo, due Ep e una musicassetta prodotta con una tiratura di sole 50 copie, i Brenso non hanno ancora firmato un contratto discografico. «È difficile scegliere l’etichetta interessata al nostro lavoro e interessante per noi. Sulla scena musicale italiana ci sono tante etichette diverse per tanti progetti differenti. Dopo molti anni di lavoro, abbiamo capito che con il Diy (do it yourself), un album possiamo autoprodurlo – afferma Davide -. Recentemente una rivista musicale ha manifestato interesse per il nostro lavoro. Questa è una prospettiva interessata e interessante. Per il momento non aggiungo altro».

БЕЗДНА, ma in musicassetta

БЕЗДНА (abisso in russo) é l’ultimo lavoro di produzione di questa band. БЕЗДНА é la registrazione dell’ultimo live di Ferrara che è stato molto particolare. Si tratta di un fonometraggio in quattro capitoli: tre registrati live a Ferrara, al Sonica Fest, e il singolo più recente, “Halloween Every Day”, in studio.

Come racconta Serena, «la sera prima del Sonica Fest abbiamo suonato malissimo. Mi sono ritrovata sul palco e non ricordavo nulla. Il giorno dopo, abbiamo suonato come mai prima e la registrazione ci é piaciuta subito».

Questa soddisfazione ha portato i Brenso a distribuire una musicassetta limited edition, che una volta terminata non sarà più riproducibile. Davide ci spiega che «al giorno d’oggi la maggior parte della musica si disperde sulle piattaforme digitali. La musicassetta era un’idea che stavamo già valutando da qualche tempo. БЕЗДНА, prodotta su un supporto fisico, acquisisce il dono dell’immortalità. Ovviamente quando la plastica della cassetta sarà consumata, o il nastro non sarà più leggibile, sarà comunque la fine naturale di un prodotto che non diventerà mai un numero di un database».

Animali da palco

I Brenso sono quelli che definiamo “animali da palco”, quegli artisti che proprio sul palco esprimono la loro opera completamente. È una definizione che sottolinea la fisicità che i musicisti sanno infondere al proprio suono e che arriva al pubblico creando l’atmosfera coinvolgente di un bel concerto.
Al momento i Brenso sono concentrati sulla realizzazione di un nuovo album che sarà sicuramente il risultato di tutto il lavoro svolto in passato.
Suonare dal vivo resta una priorità per questa band. Domenica 9 marzo era previsto un secret concert in una località misteriosa con posti limitati. Il 10 maggio, il gruppo parteciperà ad una trasmissione a Bang Bang Radio; mentre il giorno seguente é in programma un concerto al Freak Out di Bologna.

I Brenso? «Brevi e intensi come il ragù alla bolognese, che ti avvolge intensamente e con gusto perché lo senti subito e ti piace».

Non dimenticate di ascoltare il podcast (lo trovate QUI) realizzato in collaborazione con Emmerreci – Media Radio Castellana. Ci risentiamo in diretta su Emmerreci il mercoledì dalle 20 alle 21 con una nuova band.

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