L’Ospedale di Imola S. Maria della Scaletta è stato teatro di un delicatissimo intervento di chirurgia robotica. Con l’utilizzo di un software di ricostruzione tridimensionale delle parti anatomiche è stata asportata una voluminosa neoplasia al fegato in una giovane donna.
L’équipe di sala era composta dalle dottoresse Maria Fortuna Offi ed Eleonora Geraldi (al tavolo operatorio), dal dottor Michele Masetti, direttore del dipartimento chirurgico e dell’unità operativa di Chirurgia (alla consolle), dall’anestesista dottor Alessandro Bandini e dal personale infermieristico del blocco operatorio. Era inoltre presente Riccardo Memeo, docente di chirurgia alla Libera Università Mediterranea di Bari e massimo esperto in chirurgia epatica robotica, invitato come supervisore nell’ambito delle relazioni di collaborazione che la Chirurgia di Imola detiene in Italia e nel mondo.

Come ha spiegato Masetti, «l’intervento chirurgico è stato pianificato minuziosamente, usufruendo della ricostruzione 3D dell’anatomia del fegato e dei rapporti della lesione con i vasi intraepatici. Abbiamo utilizzato una tecnologia che ci è stata resa disponibile in via dimostrativa e che ci ha permesso di procedere con estrema precisione nei piani chirurgici, ottimizzando l’asportazione della lesione e minimizzando i rischi per la paziente, e questo grazie alla guida della ricostruzione 3D inserita nel monitor della consolle robotica ed affiancata al campo chirurgico reale».
L’integrazione della realtà aumentata della ricostruzione 3D, oltre ad affinare la precisione chirurgica, ha ridotto significativamente il trauma garantendo un recupero post-operatorio estremamente rapido, con una dimissione della paziente in meno di 48 ore.
L’utilizzo del Robot da Vinci, a disposizione da circa due anni all’Ospedale di Imola, ha costituito un enorme passo avanti nell’ambito chirurgico.
La casistica operatoria robotica nelle specialità di chirurgia oncologica, urologia e ginecologia vede l’ospedale di Imola tra i primi centri in Italia per utilizzo della piattaforma robotica.
Come ha sottolineato Masetti, «quest’ultimo intervento rappresenta un ulteriore importante passo avanti nella chirurgia oncologica e nella fattispecie nella chirurgia epatica, dimostrando una volta di più come l’integrazione di tecnologie avanzate e l’esperienza di team multidisciplinari possano portare a risultati straordinari, migliorando la qualità della vita dei pazienti».