Dopo l’episodio del pestaggio di gruppo all’Istituto Compagnoni di Lugo, la sindaca Elena Zannoni ha espresso la vicinanza al ragazzo e alla sua famiglia. Poi ha promesso l’avvio di un tavolo attorno a cui far sedere scuola, istituzioni, forze dell’ordine e tutti gli attori «così ragionare su quali sono le soluzioni da mettere in campo».
L’impatto emotivo sulla comunità dell’aggressione avvenuta sabato 22 marzo nel cortile della scuola è forte.
Nel video fatto circolare in rete in questi giorni si vedono almeno una quindicina i ragazzi che dopo avere coperto il capo della vittima col cappuccio del giubbotto lo riempiono di calci e pugni.
Un pestaggio in piena regola, interrotto solo dall’intervento di studenti più grandi. I ragazzi sarebbero stati poi portati in vice presidenza, ascoltati e poi, anche se inizialmente non volevano, è stata chiamata l’ambulanza.
Per la vittima verranno accertati lividi, un occhio nero e la frattura del naso, per una prognosi di 25 giorni.
Ad accendere la miccia delle violenza di gruppo sarebbe stato un prestito di 5 euro, un motivo banale da cui è nata la lite tra i due minorenni. Alla lite si sono poi aggiunti altri, che invece di fermare i contendenti se la sarebbero presa con uno di loro.
Un istituto superiore per il commercio grande, con oltre 1.800 alunni, al Comagnoni negli ultimi tempi si sarebbero verificati diversi episodi di disagio: atti vandalici, l’allarme antincendio fatto scattare più volte al giorno per interrompere le lezioni e gesti di prepotenza.