Le cose da fare non mancano. Basta saperlo!!!
I ragazzi di Safasegna sono convinti che «a Imola le realtà che organizzano eventi ci sono, ma allo stesso tempi i giovani si lamentano che gli eventi non ci sono!!!».
E così, un po’ per sfida e un po’ per la voglia di cambiare le cose, è nato il gruppo “Safasegna Imola”.
L’idea che a novembre del 2023 balena in testa di alcun amici che frequentano il Centro giovanile Ca’ Vaina è di costruire una pagina social in cui far conoscere ai loro coetanei gli eventi organizzati a Imola.
La scelta cade su Instagram, il social su cui, come spiegano «ci sentivamo più “confident”».
Dal 3 marzo del 2024, quando compare il primo post di Safasegna, nella loro pagina raccolgono gli eventi che accadono a Imola, nel circondario imolese e un po’ oltre come a Castel Bolognese, Riolo Terme e Casola Valsenio. Le categorie in cui vengono divise le “cose da fare” sono cinque: cinema, cultura, attualità, eventi del territorio, serate e serate week-end.
Oggi ad alimentare Safasegna Imola sono in nove (quelli della foto) e da un po’ la pagina ha superato i 4mila follower, non male per un territorio che supera di poco i 100mila abitanti.
“Mandare avanti” la raccolta e la pubblicazione degli appuntamenti è impegnativo. E anche se si sono divisi i compiti, è un lavoro che richiede tempo e costanza.
Un modo per agevolare il loro lavoro è certo segnalare gli eventi con una mail a safasegnaimola@gmail.com oppure con un messaggio in direct su Instagram
Come ci hanno raccontato nel primo episodio (lo trovate QUI), chi li segue e, prima di organizzare i propri appuntamenti guarda i post che pubblicano su Instagram, ha prevalentemente tra i 25 e i 35 anni, quindi un po’ più grandi di loro.
C’è chi, «oddio è sabato sera e non so cosa fare!» e chi invece cerca specifici eventi di attualità o di cultura, oppure chi vuole andare al cinema e… <tap> su “Movie week”, il post dedicato ai film che sono in sala quella settimana, a cui pensa Luigi.
Raccogliere eventi consente anche di conoscere meglio il posto in cui si vive, non c’è dubbio. E quindi, come ci raccontano in queste interviste (al secondo episodio ne seguirà un terzo), ad un anno di distanza dalla partenza delle loro avventura hanno le idee un po’ più chiare su cosa funziona e cosa no, cosa c’è, cosa manca e cosa servirebbe per far conoscere meglio gli eventi che ci sono e organizzarne di nuovi che possano interessare i giovani. Un esempio? La musica dal vivo: nonostante siano tante le realtà e i gruppi musicali presenti sul territorio, sono infatti pochi i posti e troppo poche le occasioni in cui esibirsi e fare musica live.