Un altro tassello del futuro Parco dell’innovazione sta per andare al proprio posto all’interno del complesso dell’Osservanza di Imola.
Avviati a novembre, procedono infatti in anticipo sui tempi previsti i lavori per la realizzazione dell’hub dell’innovazione all’Ex Artieri, sul lato nord-ovest dell’area del vecchio manicomio. L’edificio dovrebbe essere pronto a settembre, in contemporanea con la fine dei lavori al padiglione 1, che ospiterà l’Accademia musicale, e ai padiglioni 10/12, dove troveranno sede gli uffici del Nuovo Circondario imolese e del Laboratorio sulla psichiatria imolese.
All’Ex Artieri, grazie a un investimento di 5 milioni di euro, in buona parte provenienti da finanziamento Pnrr, su una superficie di 1.500 metri quadri il Con.Ami sta realizzando sette spazi operativi di varie metrature per ospitare nuove imprese e spazi comuni.



Al di là del contenitore, il progetto è ambizioso perché vuole fare di quel luogo dall’enorme valore storico e simbolico il fulcro dell’innovazione per il circondario imolese. In cui coniugare memoria e futuro, attraverso formazione, impresa e tecnologia. «Fare di Imola un punto di riferimento nazionale per la trasformazione digitale e l’economia della conoscenza», tanto per rendere la dimensione dell’importanza attribuita al progetto.
Crescono i servizi
Secondo i dati accennati dal direttore del Nuovo Circondario imolese, Sergio Maccagnani, se manifattura e agricoltura continuano ad essere le due filiere tradizionali del tessuto economico imolese, di cui rappresentano il grosso degli occupati e delle imprese attive sul territorio, il settore che sta crescendo di più è il terziario, sono i servizi.
Ecco, l’hub dell’innovazione dovrà funzionare come un acceleratore di tecnologie, creare cioè un ponte tra chi ha e crea nuova tecnologia e chi di soluzioni tecnologiche ha bisogno e le cerca.
Valorizzare e connettere tra loro le eccellenze locali, ma anche attrarre imprese eccellenti dall’esterno.
Il ruolo di Gellify
Per portare avanti questo percorso, il partner tecnico individuato dal Nuovo Circondario imolese è Gellify, società che supporta le aziende nei processi di innovazione e trasformazione digitale, con sedi a Milano, Bologna e Imola (in via Selice, di fronte all’Hotel Molino Rosso) e uffici in Spagna, Brasile e Medio Oriente.
I settori fondamentali su cui focalizzare l’hub sono quattro: il motorsport, l’agritech, il turismo e la manifattura. Quattro ambiti che riflettono le vocazioni strategiche del territorio e allo stesso tempo cruciali per il suo sviluppo economico.
Bene le vocazioni e le destinazioni di sviluppo verso cui andare. Ma, come ha spiegato Lucia Chierchia, managing partner di Gellify, l’hub imolese sarà «una piattaforma aperta, dove tutti possono saltare a bordo purché ci sia innovazione».
L’ecosistema dell’innovazione
L’obiettivo dichiarato dall’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Imola, Pierangelo Raffini, è «costruire un ecosistema capace di generare nuove opportunità per startup, pmi, grandi imprese e giovani talenti». In quest’ottica l’hub dell’innovazione all’Osservanza si inserisce in una serie di azioni che hanno visto la riconversione dell’ex zoo acquario di viale Aspromonte in Centro per l’innovazione e la formazione “Adriano Olivetti”, inaugurato il 4 marzo scorso, dove si formeranno sulla cybersicurezza i giovani iscritti agli Its, e nel ruolo che l’autodromo dovrà avere in tema di mobilità sostenibile e guida autonoma.
Un strategia «precisa, concreta, chiara, condivisa con il sindaco di Imola e presidente del Nuovo Circondario Marco Panieri, – ha precisato Raffini – per dare un futuro di espansione legato alle nuove tecnologie in un territorio che è stato sempre molto attento all’innovazione».
Dopo la prima “call to action”, a maggio partirà il confronto pubblico con gli stakeholder.
