Imola/ Cacciaviti, chiavi manomesse, forbici. Pendolari del crimine finiscono nella rete della polizia

La polizia di Stato del commissariato di Imola ha intercettato nei giorni scorsi diversi “pendolari del crimine”, persone arrivate in città con tutto il necessario per compiere furti e altri atti criminosi, individuati solo grazie ai controlli capillari disposti sulla via Selice, a ridosso del casello autostradale.

I primi due denunciati sono un 31enne e un 27enne, entrambi di origini peruviane ma risultati residenti a Milano. Quando a bordo di una Fiat 600 nera hanno visto la pattuglia hanno ignorato l’alt e si sono dati alla fuga. Ne è nato un breve inseguimento terminato in un parcheggio senza via di uscita, durante il quale i due hanno tentato di speronare l’auto della polizia, colpendola fortunatamente solo di striscio. Anche la fuga a piedi per dileguarsi nei campi non ha avuto l’esito che speravano: i due sono stati raggiunti e ammanettati, non senza opporre resistenza.
Addosso avevano 630 euro l’uno, 520 euro l’altro, tutti in banconote di vario taglio e di cui non hanno saputo giustificare la provenienza. Dalla perquisizione dell’auto su cui viaggiavano sono emersi tre telefoni cellulari e due cacciaviti a testa piatta nascosti sotto il tettuccio.
Entrambi sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale e possesso di oggetti illeciti e sottoposti a decreto di espulsione dall’Italia, provvedimento che il 27enne aveva già a proprio carico.
L’auto era priva di carta di circoclazione e il 31enne guidava senza avere la patente, illecito per cui è stato sanzionato. Anche un terzo uomo, un connazionale, è stato multato per avere concesso a uno dei due denunciati privo di patente l’uso dell’auto che aveva preso a noleggio.

Sempre grazie ai controlli effettuati sulla provinciale Selice sono state individuate altre sei persone di etnia rom e sinti che erano in possesso di attrezzi utili a commettere reati.
Un uomo di 65 anni e una donna di 48 residenti nella provincia di Teramo sono stati denunciati, il primo perché trovato con oggetti atti a offendere, la seconda per possesso di chiavi in cui era stata limata la scanalatura. Dalle verifiche effettuate dagli agenti, l’auto su cui viaggiavano era stata fermata già qualche giorno prima in un’altra regione e segnalata perché a bordo c’erano persone ritenute dedite a furti nelle abitazioni e truffe agli anziani messe a segno fingendosi medici o infermieri. Nell’auto, priva di carta di circolazione valida, c’era una terza ragazza. Tutti sono stati sottoposti all’obbligo di allontanamento dal territorio di Imola.

Infine, un terzo caso ha visto la denuncia di una donna di 48 anni originaria di Prato ma residente a Rimini che è stata fermata alla guida di una Mercedes benché priva di patente. Nella sua borsa aveva sette banconote alterate, mentre sotto il tappetino dell’auto erano nascoste delle forbici da elettricista. Con lei viaggiavano un uomo, che ha tentato di fuggire a piedi, e una donna, tutti con precedenti specifici.

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