Una complessa operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Ravenna, in collaborazione con i colleghi di Russi, Bologna e Alessandria, ha portato alla luce un’organizzazione criminale dedita al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione. Due persone, una donna di 60 anni residente a Russi e un uomo di 41 anni domiciliato a Bologna – entrambi di origine cinese – sono finite agli arresti domiciliari. Per una terza persona, la convivente dell’uomo, anche lei di origini cinesi, è stato disposto l’obbligo di firma.
L’inchiesta, avviata nel marzo 2024 grazie alle segnalazioni dei Carabinieri di Russi, è partita dall’osservazione di un sospetto andirivieni in un appartamento nel centro storico della cittadina della bassa ravennate. Le indagini hanno progressivamente rivelato l’esistenza di un’organizzazione ben strutturata che reclutava donne cinesi attraverso veri e propri “casting” e le impiegava nel meretricio. Le prestazioni sessuali venivano gestite e programmate da una connazionale, che tratteneva il denaro poi raccolto e gestito dalla coppia residente a Bologna.
Tre cittadini italiani residenti nelle province di Ravenna e Alessandria sono stati denunciati a piede libero: avrebbero fornito supporto logistico all’organizzazione, mettendo a disposizione immobili, intestandosi utenze domestiche e agevolando gli spostamenti delle donne coinvolte.
Oltre allo sfruttamento della prostituzione, gli indagati dovranno rispondere anche di riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita. Gli inquirenti hanno accertato che parte dei proventi veniva reinvestita nell’acquisto di auto di lusso, immobili e oggetti di valore, oppure trasferita all’estero tramite bonifici internazionali.
All’alba di martedì 27 maggio, le forze dell’ordine hanno dato esecuzione alle misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Ravenna. L’operazione, condotta con l’ausilio delle unità cinofile della Guardia di Finanza specializzate nella ricerca di denaro, ha portato al sequestro di 43mila euro in contanti nascosti in un frigorifero in un appartamento a Bologna, oltre a 1.200 euro e un orologio di valore rinvenuti nell’abitazione di Russi.
Gli investigatori hanno inoltre sequestrato due appartamenti a Bologna con relative pertinenze, tre auto di grossa cilindrata e numerosa documentazione ritenuta utile per ricostruire l’organigramma dell’organizzazione.
Sono in corso ulteriori accertamenti sulla posizione amministrativa di una donna di origine cinese trovata nell’appartamento di Russi, per verificarne la regolarità della permanenza sul territorio nazionale.