di Riccardo Olmi
Anche questa settimana le Arterie della musica ci portano su strade tutte al femminile. Bianca Nunziatini, in arte Emi, è l’artista protagonista di questo numero di Arterie. Una giovane donna, piena di talento, con un percorso che attinge a tutti i linguaggi espressivi disponibili.
Emi è una studentessa del liceo artistico Antonio Canova di Forlì, ha appena compiuto 18 anni, ha da poco pubblicato il suo primo Ep “Consequences” su tutte le piattaforme musicali, ama il cinema, il teatro, le arti visive e performative in generale.
A tre anni Emi alternava i giocattoli alla chitarra, mentre con l’inizio della scuola ha iniziato a studiare diversi strumenti musicali. La chitarra prima, il violino e il pianoforte dopo, studiando la musica fino a trovare nel corpo il suono con cui oggi riesce ad esprimere la sua arte: la voce.
Emi è cresciuta con la musica dei Queen, quei “mostri sacri”, capaci di mescolare nei loro brani rock, heavy e progressive, riuscendo persino ad ammiccare alla lirica con il brano “Bohemian Rapsody”. La teatralità naturale di Freddie Mercury e la sua energia, capace di far sognare 700mila spettatori nel 1985 a Rock in Rio, hanno stregato intere generazioni.
Anche Emi ha vissuto questa fascinazione, cercando nel teatro la via per esprimere tutta se stessa: cuore, corpo e mente.
Il teatro, il musical
«Il teatro è stato molto importante nella mia vita. Ci sono molti modi per dire delle cose da un palco, anche attraverso la musica, e provocare determinate reazioni negli spettatori. Quando creo un pezzo mi immedesimo completamente nell’idea iniziale e la sviluppo dandole una forma completa che vuol dire anche “vederla” interamente, riempirla di dettagli: suoni, parole, forme, colori e profumi. I cinque brani del mio Ep, così come i due singoli che lo hanno preceduto, sono nati di getto».
Bianca frequenta InArte, un’accademia musicale di Forlì riconosciuta dalla Regione Emilia-Romagna. Proprio nei locali dell’accademia ha incontrato un gruppo di ragazzi con cui si esibisce dal vivo: The Apartment. «Questo gruppo è composto da Jack De Maria Casabene (22 anni, basso), Carlo Spalla (13 anni, tastiere), Lorenzo Munari (16 anni, batteria), con cui condivido proprio un corso di band a InArte. Il gruppo è un progetto parallelo al progetto Emi, è una cosa diversa», spiega Bianca.
Anche il musical fa parte del percorso di questa artista. Questa forma di spettacolo che mescola teatro e cinema, attraverso il canto, la recitazione, la musica e la danza, è stato un altro palcoscenico dove Emi ha sperimentato i propri talenti.
«Con il centro d’arte l’Orto del Brogliaccio, ho partecipato ad alcuni spettacoli come “School of Rock” e “Chicago”. Recitare non era il mio punto forte e la strada del canto si è rivelata quella che mi appassiona davvero», ammette Emi.
Il primo Ep: “Consequences”
Dal 2023 Bianca ha iniziato a presentare Emi al suo pubblico, pubblicando due singoli sulle piattaforme musicali, che precedono l’Ep appena uscito.
Nel 2023 esce il primo pezzo, “London”. Questo brano nasce da un soggiorno di studio nella capitale britannica che diventa fonte di desiderio e ispirazione per Emi, come per tante artiste/i che l’hanno preceduta.
Nel 2024 esce “Yearning”, che servirà a Bianca per crescere verso una produzione più ampia che culminerà nell’Ep “Consequences” composto da cinque tracce introspettive e ispirate. “Gilda”, il film cult del 1946, diretto da Charles Vidor, con Glen Ford e la meravigliosa Rita Hayworth, è una delle fonti di ispirazione di questa produzione. Amori che fanno male, disillusioni adolescenziali, cantate in inglese, insieme ad una produzione dove il sound design veicola atmosfere particolari, conferiscono a “Consequences” un’indiscussa originalità e profondità con chiari riferimenti alle cantautrici e ai cantautori anglosassoni.
Dopo una prima parte di registrazione e produzione “in the box” (nella scatola, cioè in casa e non in studio), Emi si è resa conto che era giunto il momento di affidare il suo lavoro a un professionista che avesse le competenze per valorizzarlo al massimo. Mattia “Matta” Dallara, produttore, sound engineer residente di Deposito 0 Studios a Forlì, è stato per Bianca un collaboratore capace e attento, che ha saputo cogliere e correggere perfettamente i dettagli fondamentali perché il “progetto Emi”, potesse prendere vita.
«Su suggerimento di un’amica, per pagare lo studio ho utilizzato il crowdfunding. Non ho coperto tutti i costi ma circa la metà della spesa. Quando svilupperò ulteriormente il progetto, vorrei stampare copie fisiche di questo Ep, insieme a magliette e adesivi con i miei disegni. Questi prodotti li regalerò a chi mi ha sostenuta per rispettare il principio cardine di questo strumento di raccolta fondi online, che è anche una scelta solidale», promette Emi.
“Dressed” è il primo brano dell’Ep uscito il 17 aprile. Il testo parla di una relazione con una persona che non ci piace. Questo malessere diventa fisico: lo si percepisce con il corpo. Emi nel brano urla questo dolore insofferente. Il ritmo è in crescendo con delle incursioni di basso profonde e scure.
«“Everibody but you!” è un po’ Fomo (fear of missing out), una paura che genera un’ansia di essere tagliati fuori da qualcosa che tutti gli altri stanno facendo, un evento. Ovviamente i social incrementano quest’ansia mostrandoci costantemente le giornate degli altri, minuto per minuto. Questo è uno dei motivi per cui li utilizzo ma non eccessivamente», chiarisce Bianca.
“Interlude: fair and even” inizia con un dialogo tratto proprio dal film Gilda che sintetizza la tossicità dei rapporti che i protagonisti intrattengono.
«Il cantante dei One Direction, Liam Payne, era appena scomparso. Per la mia generazione, quella morte fu improvvisa e dolorosa. Era la prima volta: era morto un personaggio con cui io e i miei amici siamo cresciuti musicalmente. Cambia il tuo mondo, la tua visione della vita di una rockstar».
Emi ha all’attivo alcuni concerti. Le esperienze più belle sono quelle in strada. «Quando suoni nelle strade o nelle piazze, sei certa che chi si ferma per ascoltarti è colpito proprio dalla tua musica. Se poi ti lasciano anche del denaro, è una soddisfazione immensa. Una ragazza che ascoltava un mio concerto in strada era talmente coinvolta che mi ha afferrata per manifestare il suo entusiasmo», racconta Bianca.
Per raccontarsi in una frase, Emi aggiunge: «Sono Emi, canto, ho 18 anni, una pelliccia leopardata, le ciglia finte, i capelli nero corvino, i tacchi alti e un filo di perle, ma devi prendermi sul serio!».
Non dimenticate di ascoltare il podcast (lo trovate QUI) realizzato in collaborazione con Emmerreci – Media Radio Castellana. Ci risentiamo in diretta su Emmerreci il mercoledì dalle 20 alle 21 con una nuova band.