Emilia 5.9 è pronta, destinazione Australia

di Milena Monti

Ricordate Emilia5, auto solare nata lo scorso luglio per mano del team made in Castel San Pietro Terme Onda Solare e vincitrice della South African Solar Challenge a settembre 2024? (lo abbiamo raccontato QUI). Beh, in meno di un anno il suo sviluppo è stato così importante da ribattezzarla Emilia 5.9 e questa mattina si è presentata al mondo (come sempre nella cornice del Museo Ferrari di Maranello) prima della partenza per l’Australia, dove ad agosto parteciperà alla Bridgestone World Solar Challenge, competizione massima per vetture ad energia solare.
Noi, però, l’abbiamo vista in anteprima qualche giorno fa proprio a Castello, e ce la siamo fatta spiegare dal vivo dai membri del team Onda Solare.

Ricapitolando…

Ricapitolando brevemente, Emilia5 è la sesta vettura di Onda Solare, nata con un obiettivo preciso: la World Solar Challenge australiana, gara con cui ha avuto inizio nel 2005 la storia di Onda Solare e alla quale il team parteciperà quest’anno per la quinta volta. «Quella definitiva», scherza Ruggero Malossi, pilota di tutte le Emilia e che in Australia si alternerà con Morena Falcone, Riccardo Zamagna e Marco Bertoldi. «Non è un segreto: in Australia vogliamo vincere, ci siamo preparati per questo e speriamo di riuscirci nonostante le insidie del nuovo regolamento».

Emilia5 era infatti nata da zero rispetto alla vettura precedente con l’obiettivo di soddisfare e sfruttare al meglio le specifiche tecniche del regolamento della World Solar Challenge; quello che Onda Solare non poteva prevedere è che il regolamento della gara, che si corre ogni due anni, è stato modificato proprio quest’anno.
La partecipazione della macchina italiana non è a rischio ma tra le modifiche principali della categoria cruiser è cambiato il numero di passeggeri da quattro a due.
«Anche se Emilia5 era stata progettata per quattro persone, Emilia 5.9 ne porterà a bordo solo due – spiega Giangiacomo Minak, professore che per l’Università di Bologna è responsabile del progetto GreenWave di Most, il Centro nazionale per la mobilità sostenibile che finanzia il progetto Emilia5 -. Se avessimo lavorato secondo le specifiche del nuovo regolamento avremmo potuto realizzare una macchina più bassa nella parte posteriore e quindi più piccola e leggera; abbiamo tolto i sedili posteriori ma in Australia ci troveremo a competere con vetture possibilmente più performanti da questo punto di vista».

Il nuovo regolamento prevede inoltre una batteria da 15 kilowatt/ora uguale per tutte le cruiser, per intenderci come quella di un’auto elettrica plug-in attualmente in vendita con cui è possibile percorrere una sessantina di chilometri con una singola ricarica (ma Emilia 5.9 dovrebbe poterne fare circa 400 grazie al suo peso “leggero” inferiore ai 500 kg e al concentrato di alta tecnologia a bordo).

Ma cosa è cambiato da Emilia5 a Emilia 5.9?

«Le sospensioni anteriori più simili a quelle di una Formula 1 che di un’auto qualunque – elenca Minak -, le sospensioni posteriori che sono ancora più innovative di quelle già premiate in Sudafrica con il riconoscimento per l’innovazione di Bmw, l’aerodinamica, gli interni che ora prevedono una bocchetta per l’aria, un portabibite e una vera serratura; inoltre abbiamo a bordo anche l’intelligenza artificiale. Complessivamente Emilia 5.9 ha caratteristiche tecniche invidiabili».

Alcune delle novità di Emilia 5.9 puntano ad ottenere punteggio nelle prove di practicality, prove “a terra” dove le caratteristiche pratiche vengono riconosciute e ottengono un bonus di tempo utile per la prima tappa della corsa. Bonus non da poco, considerando che – sempre da regolamento nuovo – di notte è possibile ricaricare liberamente la batteria dell’auto (l’energia del sole è obbligatoria solo durante il giorno) e che quindi chi prima arriva più ricarica. Inoltre quest’anno vince la gara chi taglia prima il traguardo, senza troppi conteggi di punti tecnici e bonus energetici – il motivo di questa scelta sta in una maggiore spettacolarizzazione della gara in quanto tale.

Obiettivo: vincere!

La Bridgestone World Solar Challenge, in programma quest’anno dal 24 al 31 agosto, prevede 3022 chilometri da Darwin ad Adelaide attraverso l’outback australiano, l’entroterra arido e scarsamente popolato. Se la macchina partirà in nave la prossima settimana, il team che conta una ventina di persone dovrà aspettare agosto. Il numero di gara di Emilia 5.9 sarà il 59; «Il nostro storico numero 9, come la via Emilia, era stavolta purtroppo già occupato – spiega il pilota Malossi -. Il nostro obiettivo però resta quello di sempre: vincere la World Solar Challenge».

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