Un commento a un post su Instagram, qualche messaggio per costruire complicità e infine l’appuntamento: ci vediamo al casello di Imola, ceniamo insieme e poi…
Lei era alta, bella, intrigante. Gli chiede di incontrarsi in una zona appartata, in via Fossetta, non lontano dal casello autostradale, e lui, un 36enne di San Lazzaro, si fa trovare all’appuntamento.
Lì trova un’auto che l’aspetta e dentro c’è una donna che per farsi riconoscere illumina il telefonino. Ma mentre il 36enne si avvicina è aggredito e steso a suon di pugni.
Un uomo che indossa una maschera del celebre film Scream gli stringe il collo e per allentare la presa si fa consegnare lo smartphone e il portafogli, dove c’erano pochi soldi.
In quel momento però un’auto si avvicina e coi fari illumina la scena, spingendo alla fuga il rapinatore e la sua complice.
Il fatto è avvenuto nell’aprile scorso ma dopo due mesi di indagini la Polizia di Stato del commissariato di Imola è riuscita a ritracciare e denunciare i due colpevoli.
La donna infatti aveva utilizzato un profilo reale, in cui le foto pubblicate erano proprio le sue. Gli agenti sono quindi riuscita a rintracciarla e ad appurare che a suo carico c’erano diversi reati contro la persona, l’ultimo risalente a marzo. In quell’occasione aggredirono una giovane coppia all’uscita da una discoteca di Pesaro.
Attraverso le riprese delle telecamere presenti ai varchi di accesso a Imola, la polizia ha individuato il passaggio di una vettura di un autonoleggio della provincia di Treno in uso a un gruppo di cittadini nordafricani. Uno di questi era la stessa persona denunciata dopo l’aggressione a Pesaro. Si tratta di un uomo di 25 anni originario del Marocco residente a Cesenatico, la cui corporatura corrisponde a quella descritta dal 36enne aggredito a Imola.
Per il 25enne e per la avvenente donna dei messaggi esca su Instagram è scattata la denuncia per lesioni e per rapina in concorso.