Nei testi delle loro canzoni finiscono la profonda malinconia, l’insoddisfazione e la repulsione per ciò che è massificato e per i mali del mondo; uno spleen una volta narrato dai poeti decadenti ma attualizzato nel nostro presente.
L’intervista di questo episodio di Arterie incontra i Kilim, band alternativa bolognese che fa della sperimentazione musicale il suo punto di forza.
“Primo stige”, dall’ultimo Ep, è composto di suoni particolari ed eterei, molto elettronici: si entra in loop con un’ossessione di pedalini, sintetizzatori e soffi dentro l’armonica. La musica dei Kilim non è fatta per ballare, rimane qualcosa di poetico da esperire.
Leggi l’intervista cliccando QUI