Porti a casa quello che mangi, poi restituisci il contenitore. Così riduci l’usa e getta

Porto a casa il pranzo o la cena, ma invece del contenitore usa e getta, l’asporto mi viene servito in contenitori che posso restituire. E che quindi verranno impiegati ancora, ancora, e ancora…

Il progetto si chiama significativamente “Vendiamo il contenuto, non il contenitore” e a proporlo alle attività di ristorazione (tecnicamente di somministrazione di cibi e bevande) è il Comune di San Lazzaro. Per individuarle è stato preparato un bando pubblico destinato a chi fa servizio d’asporto, e questo va da se, e che sia interessato a sperimentare per 12 mesi la nuova modalità con l’obiettivo di ridurre l’utilizzo dei contenitori mono-uso.

L’intento è lodevole e l’equazione facile da fare: meno usa e getta per cibi e bevande, meno rifiuti. Ma come tutte le buone pratiche, anche questo progetto deve essere messo alla prova e richiede dei (piccoli) aggiustamenti alle nostre abitudini. Per questa ragione quella lanciata dal Comune di San Lazzaro è una sperimentazione. E per la stessa ragione accedere al bando e aderire al progetto richiede dei requisiti precisi, in primis la disponibilità di una lavastoviglie per il lavaggio e la sanificazione dei contenitori una volta restituiti.

Il progetto, con la collaborazione di una società partner, fornirà ai locali aderenti contenitori riutilizzabili e la licenza di una app dedicata con cui gestire il servizio.

I costi per 12 mesi, comprendenti la fornitura dei contenitori a scelta dell’esercente e la licenza per l’utilizzo della app dedicata, saranno totalmente a carico dell’amministrazione. Ai locali aderenti all’iniziativa sarà riconosciuto inoltre uno spazio di pubblicizzazione dedicato sul sito e sugli altri canali istituzionali.

L’ultimo giorno utile per partecipare è il 22 aprile e il bando lo puoi trovare qui

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